Città del Vaticano , martedì, 22. aprile, 2025 10:00 (ACI Stampa).
C’è un solo altro caso di un Papa che ha indetto un Giubileo e non ha vissuto tanto a lungo da terminarlo. Ed è il caso di Innocenzo XII, che morì verso la fine del 1700, quarto anno giubilare del suo pontificato dopo i tre Giubilei straordinari. Era un periodo di “cambiamento di epoca”, proprio come quello che Papa Francesco ha descritto. C’è poi stato anche un Giubileo senza Papa, ma si deve andare ancora più indietro nel tempo: è il Giubileo del 1350, quando il Papa si trovava ad Avignone, in Francia, nel periodo che è stato conosciuto in seguito come “cattività avignonese”.
Papa Francesco è dunque il secondo Papa nella storia a morire durante un Giubileo. È un anno, questo 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare alla speranza, nel mezzo di una terza guerra mondiale a pezzi che lui non manca di denunciare. Ma è anche un anno che dovrebbe rappresentare il culmine della riforma di Papa Francesco, chiamato dodici anni fa a riformare la Chiesa.
La storia dirà se ci è riuscito. Ma la storia ci dice che anche quel 1700 era un tempo di ricchi cambiamenti. Dopo gli anni luccicanti del Barocco e della Controriforma, le prime innovazioni scientifiche e tecnologiche stavano per portare alla prima rivoluzione industriale. Il barocco fu sostituito dal neoclassicismo, e l’Italia divenne una tappa privilegiata dei Grand Tour, dei grandi viaggi alla scoperta dei classici. Roma era infatti stata il centro dell’antichità latina e dello splendore del Rinascimento.
Questo è il contesto in cui ha luogo il giubileo del 1700. Fu proclamato da Papa Innocenzo XII, che era stato eletto Papa nel 1691, a 76 anni. Il Giubileo ordinario del 1700 era il quarto giubileo indetto da Papa Innocenzo. Ne indisse uno nel 1691, all’inizio del pontificato, quindi proclamò un altro anno straordinario nel 1693 e infine ne convocò un altro nel 1695 per invocare la pace dei principi cristiani.
Innocenzo XII è ricordato come un Papa illuminato, protettore delle arti, promotore di missione delle Chiese, fondatore dell’ospizio di San Michele a Ripa, una struttura che ospitava quattro classi di persone: i poveri vecchi, le miserabili vecchie, i poveri ragazzi e le povere zitelle orfane.