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Leone XIV. Cosa succede durante il Rito per l’inizio del ministero Petrino?

La Celebrazione Eucaristica per l’Inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma Leone XIV

La Cattedra di San Pietro |  | Wikipedia La Cattedra di San Pietro | | Wikipedia

L’ufficio delle celebrazioni Liturgiche per il Sommo Pontefice pubblica una nota nella quale spiega i passaggi fondamentali dell’importantissimo “rito” per l’inizio del ministero Petrino del Sommo Pontefice. In esso viene in particolare rimarcata la valenza specifica che assumono le abituali insegne episcopali: il Pallio e l’Anello.

“Il legame con l’Apostolo Pietro e il suo martirio, che ha fecondato la nascente Chiesa di Roma, sono ulteriormente rimarcati dai luoghi in cui si compiono le celebrazioni, primo tra tutti la Confessione di San Pietro nella Basilica Vaticana”, si legge nella nota.

Il rito si svolge nella Basilica di San Pietro e nella piazza antistante. Papa Leone XIV inizia il suo giro in papamobile tra i fedeli alle ore 9.  La sosta alla Confessione Apostolica della Basilica  che accade oggi sottolinea lo stretto legame del Vescovo di Roma all’Apostolo Pietro.

Un particolare interessante è la collocazione presso l’Altare dell’effigie della Madonna del Buon Consiglio del Santuario mariano di Genazzano.

Ma vediamo passo per passo cosa succede. Nei riti di introduzione il nuovo Romano Pontefice scende, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, al Sepolcro di San Pietro e vi sosta in preghiera. Quindi incensa il Trophæum Apostolico. Nel frattempo due diaconi prendono il Pallio pastorale, l’Anello del Pescatore e il Libro dei Vangeli e li portano insieme in processione per deporli sull’Altare della celebrazione. La processione iniziale, dopo la sosta alla Confessione di San Pietro, si avvia verso l’Altare, mentre si cantano le Laudes Regiæ, che hanno una tradizione quasi imperiale in quanto era il canto del trionfo dell’imperatore che arriva a Roma. Oggi rappresentano l’invocazione della intercessione dei Pontefici santi, dei martiri e dei santi e delle sante della Chiesa Romana.

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Si passa alla Liturgia della Parola. L’ufficio delle celebrazioni Liturgiche per il Sommo Pontefice indica che il Vangelo di Giovanni (21, 15-19) è uno dei testi che, unitamente a Mt 16, 13-19 e Lc 22, 31-34, fondano tradizionalmente lo speciale e personale compito conferito a Pietro nel gruppo dei Dodici. Lo riceve, come gli altri Apostoli, da Cristo risorto. La triplice domanda di Gesù e la triplice risposta si accompagnano in crescendo all’invito di pascere i «suoi agnelli» e le «sue pecorelle». La triplice domanda e la triplice risposta richiamano e riparano il triplice tradimento. Malgrado la sua fragilità, anzi proprio a partire da essa, Pietro «ravvedutosi» può «confermare nella fede» i suoi fratelli.

Poi si arriva alla parte più importante. L’imposizione del Pallio e la consegna dell’Anello. Dopo la proclamazione del Vangelo, in latino e greco, si avvicinano al Santo Padre tre Cardinali dei tre Ordini (Diaconi, Presbiteri e Vescovi) e di continenti diversi, per imporgli il Pallio e consegnargli l’Anello del Pescatore.

Sempre la stessa nota specifica che “il significato del Pallio, antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, è illustrato da varie testimonianze dei Padri. Simeone di Tessalonica nel De sacris ordinationibus scrive: “Il Pallio indica il Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle, e assumendo la nostra natura umana nella Incarnazione, l’ha divinizzata, con la sua morte in croce ci ha offerto al Padre e con la risurrezione ci ha esaltato”.

Il Pallio richiama dunque il buon Pastore, che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita, e anche la triplice risposta amorosa alla richiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle. “Il pallio, nella sua forma presente, è una stretta fascia, tessuta in lana bianca, che si appoggia sulle spalle sopra la casula, con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni capo che scende sul petto e sul dorso e quattro sull’anello che poggia sulle spalle, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille (acicula) che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo”, concludono dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche.

L’Anello del Pescatore, che sarà consegnato a Papa Leone XIV durante la celebrazione per l’inizio del Ministero Petrino, su cui è raffigurata l’immagine di San Pietro con le chiavi e la rete.

A Pietro il nuovo Pontefice succede nella Chiesa di Roma, da lui generata alla fede insieme con l’Apostolo Paolo. Dopo l’invocazione litanica delle Laudes Regiæ, è questo il primo ricordo di Paolo, quale cofondatore della Chiesa di Roma.

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Poi un altro simbolo per eccellenza, la consegna dell’Anello del Pescatore. L’Anello che il nuovo Papa riceve ha però la valenza specifica dell’anello-sigillo. La consegna dell’Anello si chiude invocando lo Spirito Santo perché arricchisca il nuovo Pontefice di forza e mitezza nel conservare i discepoli di Cristo nell’unità della comunione. Dopo il rito delle consegne il Santo Padre benedice l’assemblea con il Libro dei Vangeli, mentre si acclama in greco: «Ad multos annos!»

Infine il simbolico rito dell’”obbedienza” prestata al Papa da dodici rappresentanti di tutte le categorie del popolo di Dio, provenienti da varie parti della terra.