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Letture, i libri, le encicliche, le interviste e le letture di Papa Francesco

In che stile scriveva il Papa?

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Encicliche, raccolta di pensieri, ma soprattutto molta autobiografia, anche attraverso interviste e incontri con giornalisti. Francesco è stato un grande comunicatore, non si è mai sottratto al contatto con la gente e dunque anche con i media. Ha accettato di buon grado di farsi intervistare in tv numerose volte, e lo ha fatto anche per spiegare e raccontare, attraverso le sue esperienze personali e le radici della sua esistenza (la famiglia, le origini italiane, gli anni passati a Buenos Aires…), i temi centrali del suo pensiero: la fede, l’amicizia, la povertà, la cura del creato. Il tutto “concentrato” tanti libri che sono diventati anche best seller.

Le encicliche di Papa Francesco sono quattro. La prima è stata Lumen fidi, del 2013: suddiviso in quattro capitoli, il documento era già stato quasi completato da Benedetto XVI. Alla prima stesura Francesco ha aggiunto “ulteriori contributi”. Chi crede, non è mai solo, perché la fede è un bene per tutti, un bene comune che aiuta a distinguere il bene dal male, a edificare le nostre società, donando speranza.

La seconda è Laudato sì, del 2015, un’enciclica sull'ecologia integrale in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili.

La terza enciclica invece è Fratelli tutti, del 2020:  fraternità e amicizia sociale sono le vie indicate  per costruire un mondo migliore, mentre si  ribadisce con forza il no alla guerra.  Dopo otto anni dalla pubblicazione dell'enciclica Laudato sì, papa Francesco nel 2023 ha dedicato un altro documento alla crisi climatica, che ha voluto essere la continuazione del precedente. Il pontefice, nell'esortazione apostolica Laudate Deum, ha  indicato ai credenti le motivazioni bibliche e spirituali dell'impegno cui devono sentirsi chiamati in questo ambito. Infine, in  Dilexit nos, dell’ottobre 2024: ripercorre tradizione e attualità del pensiero "sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo", invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia  e lo slancio della missione.

A gennaio 2025 è uscita “Spera, l’autobiografia di Bergoglio” , la cui stesura è durata 6 anni, insieme a Carlo Musso Il libro, pubblicato da Mondadori, è uscito in contemporanea mondiale nelle principali lingue e in più di 80 Paesi. "Il libro della mia vita è il racconto di un cammino di speranza che non posso immaginare disgiunto da quello della mia famiglia, della mia gente, del popolo di Dio tutto. È, in ogni pagina, in ogni passo, anche il libro di chi ha camminato insieme a me, di chi ci ha preceduto, di chi ci seguirà”; così come lo ha sintetizzato il  Papa stesso nella nota che anticipava la diffusione del volume. Il libro è ricco di rivelazioni e racconti inediti, con il memoriale di Francesco che prende il via nei primi anni del Novecento, con la narrazione delle radici italiane e dell'avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per poi svilupparsi nell'infanzia, e nella giovinezza, con la scelta vocazionale, fino ad arrivare al pontificato.

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Ci sono anche altri testi che portano la firma di Papa Francesco, come È l’amore che apre gli occhi, del 2013. Da ricordare, fra gli altri, anche Il nome di Dio è Misericordia, del 2016, un libro-intervista con il giornalista Andrea Tornielli, Sei unica - inno al genio femminile, del 2024, dove, alle parole di Francesco, si intervallano quelle di scrittrici e artiste da lui amate per esplorare e celebrare il ruolo insostituibile della donna.

Proprio ora arriva in libreria  il volume Lo stupore di un incontro. Il cristianesimo, in poche parole, a cura di Lucio Brunelli,(Lev, Libreria Editrice Vaticana)  un’antologia di discorsi e testi di Papa Francesco che mette in luce un “magistero-testimonianza” attraverso il linguaggio della sua predicazione.

Stupore, periferie, discernimento, mondanità e prima fra tutti la misericoridia… Papa Francesco ha spiegato il cristianesimo con parole da lui più volte ripetute e sottolineate, sempre seguendo la “sua” cifra del  linguaggio facilmente comprensibile, intessuto  di aneddoti, episodi e incontri per toccare con mano una fede in Cristo intrecciata con la vita. Nel segno di una certezza mai venuta meno: «Lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza».

Questo modo caratteristico di usare aneddoti e piccoli racconti, vere parabole comprensibili a tutti è testimoniato molto efficacemente in un libro particolare, da rileggere proprio in questi momenti per ritrovare lo spirito forse più autentico di Francesco è “C’era un vecchio gesuita ‘furbaccione’. 100 + 10 parabole di papa Francesco” (Ed. Paoline) scritto a quattro mani da Luigi Accattoli e Ciro Fusco, in cui vengono analizzati centodieci racconti utilizzati dal  Papa, utilizzando appunto  «parabole» tratte dalla vita vissuta: un aspetto ancora poco studiato della sua predicazione, anche se è stato apprezzato e messo in evidenza per un nuovo modo di comunicare, da parte di un Pontefice.  Proprio il titolo del libro deriva da alcuni suoi intervento in cui  racconta di un “vecchio gesuita furbaccione” che dava questo consiglio agli allievi: “Pensa chiaro, sempre; ma parla sempre oscuro”. E l’ha qualificata come “ipocrisia clericale”.

Insieme ai libri a sua firma, ci sono poi quelli che Jorge Bergoglio particolarmente amava e che spesso citava nei suoi discorsi, consigliandone  calorosamente  la lettura. Come “Il padrone del mondo”, di Robert Hugh Benson, pubblicato nel 1907. Mette in scena, con particolari che a tratti sono inquietanti vista la quasi “coincidenza” con quel che è accaduto e sta accadendo, un mondo distopico, introno all'anno 2000, governato in pace da tre grandi potenze a carattere liberale, socialista e massonico, in cui i cattolici, ai margini della società, vengono infine sottoposti a persecuzione. L'autore contrappone un mondo evoluto dal punto di vista tecnologico e intellettuale, dominato dai principi dell'umanitarismo  – in cui viene praticata l’eutanasia, ad esempio -  e il mondo della Chiesa in declino, caratterizzato dalla fede e dal rifiuto di quelle logiche fintamente umanitarie.

Il romanzo è stato citato in numerose occasioni da papa Francesco, che ne ha consigliato sempre la lettura. E poi grandi scrittori e loro capolavori classici, anzi più che classici, immortali: Dostoevskij (Memorie del sottosuolo), Manzoni (I  promessi sposi), Sant’Agostino (Sul sacerdozio), Borges (L’altro, lo stesso), Holderlin (Odi) e Ignazio di Loyola (Il racconto del pellegrino. Autobiografia).

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