Città del Vaticano , venerdì, 25. aprile, 2025 21:06 (ACI Stampa).
È stato reso noto il “Rogito per il Pio Transito di Sua Santità Francesco”. Il Rogito è un testo in cui si “ricorda la vita e le opere più importanti” del Pontefice, per le quali “si rende grazie a Dio”. Fa parte del “rito della chiusura della bara” dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. All'interno della bara vengono inserite una borsa con le monete coniate durante il pontificato, medaglie d'argento e di bronzo a simboleggiare gli anni di servizio. E infine nella bara viene inserito questo tubo di metallo che contiene appunto “il Rogito”, un testo che viene scritto dal maestro delle cerimonie.
“Con noi pellegrino di speranza, guida e compagno di cammino verso la grande meta alla quale siamo chiamati, il Cielo, il 21 aprile dell’Anno Santo 2025, alle ore 7,35 del mattino, mentre la luce della Pasqua illuminava il secondo giorno dell’Ottava, Lunedì dell’Angelo, l’amato Pastore della Chiesa Francesco è passato da questo mondo al Padre”. Questa è la prima parte del Rogito, in latino, inserito nella bara al momento della chiusura del feretro, avvenuta nella Basilica di San Pietro.
“Francesco è stato il 266° Papa. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell’intera umanità”. Subito dopo queste parole inizia il racconto della vita di Bergoglio. “Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa il 13 marzo 2013, nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, da emigranti piemontesi: suo padre Mario era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, scelse poi la strada del sacerdozio entrando inizialmente nel seminario diocesano e, l’11 marzo 1958, passando al noviziato della Compagnia di Gesù”, alcuni passi della sua vita inseriti nel Rogito.
“Fu un pastore semplice e molto amato nella sua Arcidiocesi, che girava in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. Abitava in un appartamento e si preparava la cena da solo, perché si sentiva uno della gente”, continua ancora il testo.
“Sempre attento agli ultimi e agli scartati dalla società, Francesco appena eletto scelse di abitare nella Domus Sanctae Marthae, perché non poteva fare a meno del contatto con le persone. Ai sacerdoti raccomandava di essere sempre pronti ad amministrare il sacramento della misericordia”, questa la parte che racconta le sue attenzioni speciali verso gli ultimi.