Città del Vaticano , martedì, 10. giugno, 2025 11:50 (ACI Stampa).
Quella che Leone XIV pronuncia ai nunzi apostolici arrivati da ogni parte del mondo è una riflessione molto personale, che parte da un passo degli Atti degli Apostoli, guarda al ruolo della Chiesa, e chiede a tutti di avere lo sguardo di Pietro, che di fronte ad uno storpio chiede gli chiede di guardare a loro. “Siate sempre lo sguardo di Pietro”, chiede il Papa ai rappresentanti pontifici, sottolineando la loro missione di essere volto della Chiesa, e di essere in grado di costruire ponti, rimarcando che “la diplomazia della Santa Sede costituisce nel suo stesso personale un modello – non certo perfetto, ma molto significativo – del messaggio che propone, quello cioè della fraternità umana e della pace tra i popoli”.
“Il ministero di Pietro – dice Leone XIV - è creare relazioni, ponti; e un Rappresentante del Papa è anzitutto a servizio di questo invito, di questo guardare negli occhi. Siate sempre lo sguardo di Pietro! Siate uomini capaci di costruire relazioni lì dove si fa più fatica. Ma nel fare questo conservate la stessa umiltà e lo stesso realismo di Pietro, che sa benissimo di non avere la soluzione a tutto: «Non ho né oro né argento», dice; ma sa anche di avere ciò che conta, cioè Cristo, il senso più profondo di ogni esistenza”.
Prima di tutto, il Papa fa un ringraziamento speciale e spontaneo ai nunzi. "Il vostro ruolo - dice - il vostro ministero è insostituibile. Tante cose non potrebbero darsi nella Chiesa se non fosse per il sacrificio, il lavoro e tutto quello che fate, così da permettere che una dimensione tanto importante della grande missione della Chiesa vada avanti, e precisamente in quel caso di cui parlavo, cioè della selezione di candidati per l’episcopato. Grazie di cuore per quello che fate! Adesso abbiate un po’ di pazienza.
Ad ogni nunzio, Leone XIV regala un anello con su inciso “sub umbra Petri”, a sottolineare il loro servizio e la vicinanza del Papa, e a testimoniare la loro vocazione di missionari. Il Papa inizia il discorso rendendo presente la sua profonda gratitudine per il ministero dei nunzi, notando come la stessa gratitudine la ha attribuita alla Segreteria di Stato. I nunzi arrivano da un grande incontro il 9 giugno, nell’Aula Nuova del Sinodo, dove tutti insieme hanno potuto scambiare opinioni con il Segretario di Stato della Santa Sede. Un modo di fare un punto della situazione diplomatica nel mondo, dove le sfide sono tante.
Dice loro Leone XIV: “Voi siete, già con le vostre persone, un’immagine della Chiesa cattolica, perché non esiste in nessun Paese del mondo un Corpo diplomatico così universale come il nostro! Però, nello stesso tempo, credo si possa dire altrettanto che nessun Paese del mondo ha un Corpo diplomatico così unito come voi siete uniti: perché la vostra, la nostra comunione non è solo funzionale, né solo ideale, ma siamo uniti in Cristo e nella Chiesa”.