Advertisement

Addio a Maria Voce, la prima a succedere a Chiara Lubich come guida dei Focolari

La presidente emerita dell’Opera di Maria si è spenta all’età di 88 anni. Aveva guidato il movimento per due mandati dopo la morte della fondatrice

Funerali di Maria Voce | Funerali di Maria Voce, Rocca di Papa, 23 giugno 2025 | @csc-audiovisivi - da Città Nuova Funerali di Maria Voce | Funerali di Maria Voce, Rocca di Papa, 23 giugno 2025 | @csc-audiovisivi - da Città Nuova

Chiara era presidente e fondatore. Io non sono fondatore, e questo è quello che cambia”. Spiegava così la particolarità del suo ruolo Maria Voce, ribattezzata da focolarina come Emmaus, che, dopo la morte di Chiara Lubich, guidò il Movimento dei Focolari per due mandati, dal 2008 al 2021, garantendo così una tradizione non scontata da movimento legato al carisma del fondatore a movimento a tutti gli effetti, con una sua spiritualità, e un suo paradigma.

Maria Voce aveva 88 anni, ed è morta lo scorso 21 giugno. Il 23 giugno, a Rocca di Papa, si sono tenuti i suoi funerali, con messaggi arrivati da tutto il mondo. Anche il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha inviato un messaggio ricordando che “l’annuncio della dipartita di Emmaus Maria Voce ha suscitato sentimenti di viva commozione nell’animo di Papa Leone XIV, Ella ha ben meritato la stima di tanti uomini e donne per l’impegno profuso negli anni in Turchia a favore del dialogo ecumenico e successivamente a fianco della fondatrice, da cui apprese la sapientai cordis e la lungimiranza evangelica”.

Messaggi sono arrivati anche dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, dalla presidenza della CEI, dalla principessa Alia Tabbaa di Giordania, dal rabbino David Rosen, dall’Imam dell’American Muslim Society Michael Mikal Saahir, e dal presidente della Rissho Kosei-Kai Nichiko Niwano. Le esequie sono state celebrate dal Cardinale Joao Braz de Aviz, già prefetto del Dicastero dei Religiosi, anche lui focolarino.

Già la varietà dei messaggi racconta l’impatto che ha avuto Maria Voce. Nata nel 1937 ad Aiello Calabro, prima donna avvocato del Foro di Cosenza, non pensava minimamente ad una vita da consacrata, ma piuttosto a una vita da sposata e con figli, sull’esempio della sua famiglia numerosa (erano sette fratelli). Ma poi incontrò i focolarini, nel 1959, e cominciò una ricerca che la portò nel 1963 al Centro Internazionale di Grottaferrata, poi ad aprire il focolare in Sicilia, poi nella segreteria centrale con Chiara Lubich e quindi ad Istanbul, dove aprì un cammino che è tuttora fruttuoso. Tornata a Rocca di Papa, portò la sua esperienza di giurista nel rinnovo degli Statuti.

Alla morte di Chiara Lubich, non era scontato che la scelta ricadesse su una donna della generazione successiva alla fondazione. Erano ancora vive alcune delle prime compagne di Chiara, depositarie di quel carisma originario che si temeva di perdere. Ma fu Pasquale Foresi, cofondatore del Movimento, a esprimersi chiaramente per un cambio generazionale.

Advertisement

Nei suoi due mandati da presidente, Maria Voce ha “normalizzato” il ruolo. Non è stata una copia di Chiara Lubich, ne è stata una naturale prosecuzione. Ha viaggiato molto (importantissimo un viaggio in Giordania all’inizio del pontificato di Papa Francesco), ha evitato ogni protagonismo, si è messa alla sequela di quella vocazione che l’aveva conquistata per caso e che non la ha mai abbandonata.

La storia della sua vita da focolarina è tutta una costellazione di telefonate improvvise (da una telefonata casuale nacque il focolare di Catania), di grandi abbandoni alla provvidenza. Ma è anche la storia di una vita che ha messo il suo talento giuridico al servizio della vocazione, e sé stessa a  servizio di un ideale.

Senza Maria Voce, il Movimento dei Focolari, l’Opera di Maria, non avrebbe potuto fare il salto successivo alla nuova generazione, che ora esprime Margaret Karram come presidente e che guarda già al futuro.

Maria Voce non era una delle prima compagne di Chiara, ma accanto a Chiara aveva vissuto. Sapeva rimbalzare i problemi con un sorriso, rimandando tutto ad una necessaria umanità.

Disse alla fine del suo secondo mandato: “Arriviamo alla fine dei mandati più umili, perché ci siamo accorti degli sbagli… accettiamo con umiltà di aver sbagliato, affidando tutto alla misericordia di Dio e alla misericordia dei fratelli”. E ancora: “Cosa lascio? Non lascio niente, perché focolarina sono stata prima di diventare presidente dell’Opera, focolarina sono stata durante questa presidenza, focolarina rimango quando non sarò più presidente. L’Opera di Dio la porterà avanti Dio”.

White Logo