Roma , venerdì, 11. luglio, 2025 12:30 (ACI Stampa).
Benedetto da Norcia, patrono d’Europa, fondatore del monachesimo occidentale, “padre spirituale” la cui biografia segna ancora oggi il cammino di molti. La sua vita aveva già nell' antichità affascinato molti uomini, come san Gregorio Magno che, nel II libro dei suoi “Dialoghi”, già ne tracciava un profilo evidenziando il carattere miracoloso.
Cerchiamo, allora, di tracciare un piccolo “medaglione” di questo santo così importante per la Chiesa, per tuttta l’Europa. Nasce a Norcia intorno al 480, appena dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Lui, nato da famiglia nobile, compirà gli studi a Roma: giunge nella Città Eterna appena adolescente. Di seguito, si ritira in un eremo nei pressi della valle dell’Aniene, in una grotta vicino Subiaco. Da questo luogo comincia la fama del santo. Da questo luogo comincia l’avventura monastica del primo nucleo di eremeti, di religiosi che seguiranno il santo.
Ma, per l’invidia di un sacerdote del luogo, sarà costretto ad abbandonare anche Subiaco, e insieme ai discepoli più fedeli si recherà a Cassino, sul cui monte fondò, intorno al 529, la celebre abbazia. E’ di quest’epoca la famosa stesura della Regola, carta fondamentale per i suoi confratelli e testo-incipit della fondazione dell’Europa, cristiana, cattolica e profondamente radicata nei valori del Vangelo.
Secondo la tradizione, il 21 Marzo dell’anno 547, quaranta giorni dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica, anche lei religiosa e con la quale ebbe un profondo rapporto spirituale, Benedetto da Norcia morì.
Fra i segni più importanti del santo, vi è la famosa Croce di San Benedetto. Una sequenza di lettere “strane” compare sulla medaglia: le lettere rappresentano, in realtà, una preghiera in forma di acronimo: Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto); Sacra Sit Mihi Lux (la Santa Croce sia la mia luce); Drago Sit Mihi Dux (non sia il demonio il mio condottiero); Retro, Satana! (allontanati, satana!); Suade Mihi Vana (Non mi attirare alle vanità); Mala Quae Libas (sono mali le tue bevande); Venena Bibas (bevi tu stesso i tuoi veleni).




