Non c’è notizia di un bilaterale con la Segreteria di Stato vaticana per ora. Parlando con i giornalisti all’uscita del colloquio, il presidente Zelensky si è detto grato dell’aiuto della santa Sede, “l’aiuto con le preghiere, e non solo, anche per riavere i nostri bambini, rubati dalla Russia durante questa guerra, affinché tornino dai loro parenti in Ucraina”.
Lo stesso Zelensky ha aggiunto che la questione del ritorno dei bambini è “molto importante, ne abbiamo parlato”. E ha aggiunto: “Naturalmente, vogliamo che questa guerra finisca, e naturalmente contiamo molto sul Vaticano, che il Vaticano e Sua Santità possano aiutarci con un luogo di incontro ad alto livello per finire questa guerra”.
Non è usuale che il Papa riceva a Castel Gandolfo durante il tempo di vacanza, ma non è neanche improbabile. Alla fine, la visita del presidente ucraino è data da una circostanza particolare.
Il Papa aveva già dato, a suo tempo, la disponibilità della Santa Sede ad ospitare i colloqui per la pace tra Russia e Ucraina. Una eventualità che è stata respinta dalla Federazione Russa, quando il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha fatto sapere che sarebbe “poco elegante” avere i colloqui per la pace nel centro della cattolicità quando uno dei due Paesi coinvolti, e cioè la Russia, è così fortemente connesso alla sua identità ortodossa.
Dall’inizio del pontificato, Leone XIV non ha mancato di fare appelli molto forti sull’Ucraina. Ha chiesto una pace “giusta e duratura” già nel primo Regina Coeli dopo l’elezione, pronunciato dalla loggia delle benedizioni, e la scorsa settimana, incontrando i pellegrini greco-cattolici ucraini per il loro giubileo, ha parlato di una “guerra insensata”.
Molto importante è stato poi il discorso tenuto di fronte ai membri della Riunione Opere di Aiuto alle Chiese Orientali lo scorso 26 giugno, quando ha denunciato che “oggi la violenza bellica sembra abbattersi sui territori dell’Oriente cristiano con una veemenza diabolica mai vista prima”.
I contatti tra Santa Sede e Ucraina sono proseguiti a tutti i livelli. Leone XIV ha informalmente confermato l’incarico umanitario al Cardinale Matteo Zuppi di lavorare per il ritorno dei bambini ucraini che si trovano in territorio russo (deportati secondo le denunce ucraine), missione che ha portato ad un meccanismo di scambio.
In questi giorni, il Sinodo della Chiesa Greco-cattolica ucraina si sta tenendo a Roma, e il 9 luglio, alle 19, i membri del Sinodo saranno a Palazzo Chigi.
Secondo un comunicato della presidenza del Consiglio, i vescovi ucraini saranno ricevuti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Ministro della cultura Alessandro Giuli, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Ministro della salute Orazio Schillaci.
Palazzo Chigi sottolinea che la presenza dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk e di tutti i vescovi greco-cattolici “assume particolare rilevanza” nel contesto della conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, e “conferma l'impegno dell'Italia nel sostenere non solo la ricostruzione materiale del Paese, ma anche la sua dimensione spirituale e comunitaria”.
All’incontro saranno presenti anche Tiziano Onesti, Presidente della Fondazione e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’architetto Stefano Boeri e Maria Emanuela Bruni, Presidente della Fondazione MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, "a testimonianza - nota Palazzo Chigi - dell'approccio multidisciplinare che l'Italia intende adottare per supportare la ricostruzione dell'Ucraina".
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