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Papa Leone XIV: "L'amore non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole"

Durante l'udienza generale il Papa ricorda che "l’Eucaristia non si celebra soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità, dove è possibile vivere ogni cosa come offerta e rendimento di grazie"

Papa Leone XIV |  | Daniel Ibanez EWTN Papa Leone XIV | | Daniel Ibanez EWTN

E' il verbo preparare la parola su cui Papa Leone XIV ha incentrato la catechesi della odierna udienza generale.

Riferendosi alla prerazione della Pasqua prima della crocifissione, il Papa spiega che "il Vangelo ci rivela che l’amore non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole. Non si tratta di una semplice reazione, ma di una decisione che richiede preparazione. Gesù non affronta la sua passione per fatalità, ma per fedeltà a un cammino accolto e percorso con libertà e cura. È questo che ci consola: sapere che il dono della sua vita nasce da un’intenzione profonda, non da un impulso improvviso".

"Ancor prima che ci rendiamo conto di avere bisogno di accoglienza - aggiunge Papa Leone -il Signore ha già preparato per noi uno spazio dove riconoscerci e sentirci suoi amici. Questo luogo è il nostro cuore: una stanza che può sembrare vuota, ma che attende solo di essere riconosciuta, colmata e custodita".

"La Pasqua, che i discepoli devono preparare, è in realtà - ricorda Leone XIV - già pronta nel cuore di Gesù. È Lui che ha pensato tutto, disposto tutto, deciso tutto. Tuttavia, chiede ai suoi amici di fare la loro parte. Questo ci insegna qualcosa di essenziale per la nostra vita spirituale: la grazia non elimina la nostra libertà, ma la risveglia. Il dono di Dio non annulla la nostra responsabilità, ma la rende feconda".

Riferendosi all'oggi, il Pontefice rammenta a tutti che "c’è una cena da preparare. Non si tratta solo della liturgia, ma della nostra disponibilità a entrare in un gesto che ci supera. L’Eucaristia non si celebra soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità, dove è possibile vivere ogni cosa come offerta e rendimento di grazie. Prepararsi a celebrare questo rendimento di grazie non significa fare di più, ma lasciare spazio. Significa togliere ciò che ingombra, abbassare le pretese, smettere di coltivare aspettative irreali. Troppo spesso, infatti, confondiamo i preparativi con le illusioni. Le illusioni ci distraggono, i preparativi ci orientano. Le illusioni cercano un risultato, i preparativi rendono possibile un incontro".

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"L’amore vero – è la conclusione del Papa – si dà prima ancora che venga ricambiato. È un dono anticipato. Non si fonda su ciò che riceve, ma su ciò che desidera offrire. È ciò che Gesù ha vissuto con i suoi. Anche noi siamo invitati a preparare la Pasqua del Signore. Non solo quella liturgica: anche quella della nostra vita. Ogni gesto di disponibilità, ogni atto gratuito, ogni perdono offerto in anticipo, ogni fatica accolta pazientemente è un modo per preparare un luogo dove Dio può abitare. Se accogliamo l’invito a preparare il luogo della comunione con Dio e tra di noi, scopriamo di essere circondati da segni, incontri, parole che orientano verso quella sala, spaziosa e già pronta, in cui si celebra incessantemente il mistero di un amore infinito, che ci sostiene e che sempre ci precede".

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