Roma , giovedì, 14. agosto, 2025 10:00 (ACI Stampa).
Chi conosce la storia sacra di Matera o ha letto e visto in tv le vicende di Imma Tataranni magari, sa cosa è la festa della Madonna della Bruna che si celebra ogni anno il 2 luglio. Per la sua amatissima patrona, Matera organizza sempre delle celebrazioni in grande stile. Secondo la leggenda l’effige sacra è stata ritrovata sotto un albero da alcuni pastori. I materani erano convinti che il nome Bruna derivasse dal colore scuro dell’immagine della Madonna presente in duomo. Il restauro del quadro ha smentito questa tesi: l’opacità era dovuta al fumo delle candele accese. Il nome Bruna, probabilmente è stato scelto da Urbano VI nel momento stesso in cui ha proposto l’istituzione della festa (1389).
Ecco per conoscere meglio la storia sacra della Basilicata dal 3 settembre si può andare al Palazzo della Cancelleria a Roma dove fino al 24 settembre, è allestita la mostra “Basilicata sacra: un altro cielo”, un viaggio emozionante tra le radici spirituali, artistiche e popolari della Basilicata. L’iniziativa nasce dalla proficua collaborazione tra Regione Basilicata, APT Basilicata e Conferenza Episcopale di Basilicata, con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione, e si propone di accendere i riflettori sulla ricchezza di una terra attraversata da cammini di fede, custode di santuari e autentica cultura popolare.
Margherita Sarli, direttore dell' Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata spiega che “Nell’anno del Giubileo non potevamo non richiamare l’attenzione su una terra intima come la Basilicata. La promozione della nostra terra passa attraverso l’incontro tra bellezza, spiritualità e racconto condiviso: ‘Basilicata sacra’ è l’invito a un’esperienza autentica, in cui arte, natura e fede dialogano restituendo un senso di pace e ospitalità unico nel panorama italiano.”
La mostra, che si sviluppa lungo quattro sale allestite con uno studio attento all’esperienza sensoriale, conduce il visitatore attraverso un percorso unico: dalla storia di incontri e contaminazioni culturali della Basilicata, ai suoi santi e beati nelle sale centrali, fino a una Via Crucis contemporanea animata da pittosculture suggestive, per concludersi con un’immersiva esperienza finale che invita a vivere un “altro cielo” spirituale, dove il pubblico entra da spettatore ed esce protagonista di un viaggio interiore capace di parlare all’anima di ciascuno.
“Abbiamo strutturato l’esposizione in un crescendo visivo e sensoriale, che possa portare alla piena comprensione del senso profondo della nostra fede. Questo concetto ha un solo equivalente in parola: emozione” spiega la curatrice Merisabell Calitri.






