Lo sguardo, poi, sul mondo contemporaneo: “Questo succede anche oggi, non in famiglia, ma nelle occasioni in cui conta “farsi notare”; allora lo stare insieme si trasforma in una competizione”. Ma cosa vuol dire, invece, sedersi alla Mensa del Signore? Papa Leone XIV, allora, si sofferma su questa tematica approfondita molte volte dallo stesso pontefice: "Sederci insieme alla mensa eucaristica, nel giorno del Signore, significa anche per noi lasciare a Gesù la parola. Egli si fa volentieri nostro ospite e può descriverci come Lui ci vede". E sottolinea come molto spesso “riduciamo la vita a una gara”. Troppo spesso - sottolinea il pontefice - “diventiamo scomposti per ottenere qualche riconoscimento” e “ci paragoniamo inutilmente gli uni agli altri”. E, invece, ci si dovrebbe fermare per “riflettere”: “lasciarci scuotere da una Parola che mette in discussione le priorità che ci occupano il cuore: è un'esperienza di libertà. Gesù ci chiama alla libertà” continua il papa. Ma per fare ciò è necessaria l'umiltà che vuol dire "libertà da sé stessi. Essa nasce quando il Regno di Dio e la sua giustizia hanno veramente preso il nostro interesse e ci possiamo permettere di guardare lontano: non la punta dei nostri piedi, ma lontano!".
Dopo la recita dell'Angelus con i fedeli, ancora qualche parola di papa Leone XIV che ricorda la guerra in Ucraina e il recente bombardamento di Kiev.Ribadisce, in merito, la sua vicinanza al popolo ucraino e alle famiglie ferite. Incessante l'appello per la pace:"Invito tutti a non cedere all'indifferenza ma farsi prossimi con la preghiera e con gesti concreti di carità. Ribadisco con forza il mio pressante appello per un cessate il fuoco immediato e per un serio impegno nel dialogo.E' il tempo che i responsabili rinuncino alla logica delle armi e imbocchino la via del negoziato e della pace con il sostegno della comunità internazionale. La voce delle armi deve tacere mentre deve alzarsi la voce della fraternità e della giustizia!”. Poi, in lingua inglese, ricorda la recente sparatoria a Minneapolis : la sparatoria che ha coinvolto una scuola cattolica a Minneapolis. Esprime dolore e vicinanza spirituale a tutte le famiglie.
Poi, continua, nel ricordo della tragedia della nave di migranti dispersa due giorni fa in Mauritania: “I nostri cuori sono feriti anche per le più di 50 persone morte e circa 100 ancora dispersi nel naufragio di una imbarcazione carica dei migranti che tentavano il viaggio di 1.100 km verso le isole Canarie rovesciatasi presso la costa atlantica della Mauritania: questa tragedia mortale si ripete giorno ovunque nel mondo. Preghiamo perché il Signore ci insegni come singoli e come società a mettere in pratica pienamente la sua parola: “Ero straniero e mi avete accolto”.
L'ultimo pensiero alla Giornata mondiale per la cura del Creato che si celebra domani: "Dieci anni fa Papa Francesco in sintonia con il patriarca ecumenico Bartolomeo I istituì per la Chiesa Cattolica tale giornata che definisce “più che mai importante e urgente” nel nostro oggi. Una giornata - annuncia il papa - che “la celebriamo e la prolunghiamo nel tempo del Creato fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d'Assisi, nello spirito del "Cantico di Frate sole", da lui composto 800 anni”.
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