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L'Ospedale Bambino Gesù lancia un appello globale. Dignità ai bambini inguaribili

Un appello ai responsabili religiosi e politici: "lavorare insieme a una Carta dei principi per la cura olistica dei bambini inguaribili”

Tiziano Onesti al Centro pediatrico e materno-infantile dell’UMC di Astana |  | Alexey Gotovskiy
Tiziano Onesti al Centro pediatrico e materno-infantile dell’UMC di Astana | Alexey Gotovskiy
Tiziano Onesti firma una lettera di intenti con l’University Medical Center |  | Alexey Gotovskiy
Tiziano Onesti firma una lettera di intenti con l’University Medical Center | Alexey Gotovskiy
Tiziano Onesti al Bambin Gesu |  | Alexey Gotovskiy
Tiziano Onesti al Bambin Gesu | Alexey Gotovskiy

Dal podio del Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, il presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Tiziano Onesti, lancia un appello ai responsabili religiosi e politici presenti: lavorare insieme a una “Carta dei principi per la cura olistica dei bambini inguaribili”, da presentare ufficialmente alla prossima edizione del Congresso.

"Ogni bambino ha diritto a vivere con dignità e ad essere riconosciuto degno di attenzione e cura", afferma Onesti, sottolineando che promuovere la salute significa promuovere la pace.

Per la prima volta, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha preso la parola in questo "vertice" internazionale, giunto all’ottava edizione (17-18 settembre 2025). Il Congresso, inaugurato nel 2003 su iniziativa del governo kazako, rappresenta oggi una delle più importanti piattaforme globali di dialogo interreligioso. L’edizione 2025 ha riunito più di 100 delegazioni provenienti da circa 60 Paesi, sul tema “Dialogo delle Religioni: Sinergia per il Futuro”.

Papa Leone XIV ha anche inviato ieri un messaggio per i partecipanti al Congresso giunto all'ottava edizione, ribadendo l'importanza di una "sinergia".

Nel suo intervento, Onesti ricorda che il Bambino Gesù, definito "l’ospedale del Papa", porta avanti una missione che unisce scienza e solidarietà, con progetti di cooperazione "dal Myanmar a Gaza, dal Perù alla Costa d’Avorio, dall’Iran alla Cambogia". E richiama il significato profondo della parola latina salus, che racchiude in sé sia la salute sia la salvezza: "vera salute non è soltanto assenza di malattia, ma uno stato di benessere completo – fisico, mentale e spirituale".

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La visita ad Astana è stata anche occasione per consolidare la collaborazione con l’University Medical Center, il più grande polo sanitario del Paese, che comprende il Centro per i Bambini e la Maternità.

Nei giorni precedenti era stata firmata una lettera di intenti che amplia il Memorandum d’intesa già esistente, con l’obiettivo di avviare programmi comuni in settori come epilessia, autismo, trapianti e oncoematologia pediatrica. "Abbiamo firmato una lettera di intenti, dando seguito a una serie di accordi che abbiamo fatto nel tempo", spiega Onesti ad ACI Stampa. "Con l’ospedale dell’UMC di Astana abbiamo siglato questo documento, venendo insieme al direttore generale, al direttore sanitario e al capo degli affari internazionali, proprio perché vogliamo dare seguito concreto a questo tipo di accordo".

Il presidente del Bambino Gesù sottolinea inoltre che "il dialogo non può limitarsi a parole generiche, ma deve tradursi in scelte concrete. Al cuore di tutto c’è la dignità della persona umana, che va salvaguardata al di là delle differenze religiose e culturali". E aggiunge: "Mettiamo a disposizione di tutti le nostre eccellenze, e ben vengano gli scambi formativi e i consulti clinici su casi concreti. Abbiamo trovato qui grande professionalità e dedizione, soprattutto da parte di un corpo medico in larga parte femminile e molto qualificato".

Fondata meno di vent’anni fa, UMC è oggi il punto di riferimento nazionale per la cura materno-infantile in Kazakhstan. La delegazione romana ha visitato le strutture pediatriche della capitale, riscontrando un livello elevato di organizzazione e una grande attenzione ai piccoli pazienti.

 

"Ognuno di noi, in ogni momento, ha bisogno sia di salute che di salvezza. È un bisogno universale, che unisce tutte le persone, al di là delle culture, delle razze e delle religioni. In un mondo segnato da divisioni, odio e guerre, questa verità diventa ancora più evidente: ogni essere umano ha bisogno di aiuto. Tutti abbiamo bisogno di essere salvati da qualcosa, che si tratti di malattie, paura, pandemie o violenza. Questo fragile e misterioso “io” che siamo, consapevole della nostra mortalità, non smette mai di cercare una via di salvezza, di liberazione. Ed è qui che inizia la mia proposta: un progetto condiviso, un viaggio di speranza e di azioni concrete. Non è una questione di religione, non è questo il mio ruolo, ma di umanità. È un messaggio di solidarietà rivolto a coloro che sono più indifesi: i bambini", queste le parole di Onesti durante il Congresso davanti ai leader religiosi e politici che ribadisce il bisogno di essere umani.

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