Advertisement

Letture, la studiosa Regine Pernoud racconta Santa Ildegarda di Bingen

"Regine Pernoud, Ildegarda di Bingen. Coscienza ispirata del XII secolo"

Copertina libro |  | Edizioni Gribaudi Copertina libro | | Edizioni Gribaudi

Due donne diverse per carattere, destino, molto lontane nel tempo e nello spazio, unite però da una visione ampia dell’esistenza, e sorrette dalla fede cristiana. Regine Pernoud, la studiosa che ha contribuito in modo  significativo a modificare la conoscenza e la percezione del Medioevo e Ildegarda  di Bingen, santa, monaca, poetessa, teologa, musicista, scrittrice e molto altro ancora. Regine ha attraversato il Novecento e Ildegarda ha vissuto tra il 1098 e il 1179. Regine ha scritto su Ildegarda pagine molto belle e capaci di far ricreare un ritratto reale e vivido della santa e del suo tempo. Del resto, uno dei grandi meriti della studiosa francese è stato anche quello di aver restituito  il giusto ruolo delle donne nel variegato e complesso mondo medievale.

Le edizioni Gribaudi ripubblicano ora la sua opera dedicata appunto alla grande santa, dichiarata Dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI nel 2012, con la prefazione di Marco Respinti.  Quanto è attuale la sua figura ? Enormemente. Solo per fare un esempio,  nel nome di questa santa, mesi fa in Spagna, è nata la Congregazione religiosa benedettina di Santa Ildegarda: ventiquattro monasteri si sono riuniti in rete dopo cinque anni di lavoro sulle costituzioni. Lei, dunque, continua a ispirare e a generare nuove esperianze.

Nata nel 1098 da una famiglia nobile, a soli otto anni entra come oblata nell’eremo di Giuditta di Sponheim, nei pressi di Magonza. Debole e malaticcia, fin dalla più tenera   età una forte fede, che prende forma anche in accese visioni divine, che l’hanno accompagnata sino alla morte, nel 1179. Donna dai numerosi talenti, nella sua vita è stata anche valente erborista, naturalista, profetessa, scrittrice, poetessa, musicista e teologa. Nel racconto della Pernoud la sua figura emerge potente, ma non edulcorata o banalizzata, peggio ancora piegata a ideologizzazioni. Spesso, infatti, Ildegarda è rappresentata come una specie di protofemminista, ribelle e maltollerata dai poteri maschili del suo tempo e ovviamente dalla Chiesa oppressiva. In realtà, è stata una donna molto rispettata e autorevole, a sua volta consapevole dell’autorità della Chiesa, capace di uscire dagli schemi e dai pregiudizi ma senza forzature o atti teatrali; la sua grandezza, attraverso la attraverso la quale fede e umanità si fondono mirabilmente ( e non si contrappongono).
Mentre compie la non semplice operazione di ricostruzione della vita e della personalità di questa grande protagonista della storia occidentale l’autrice resuscita anche il mondo medievale, fuori dagli schemi riduttivi in cui spesso è stato relegato, soprattutto nei libri di testo per le scuole. Un mondo complesso, con potenti aspirazioni, e altrettanto potenti ambizioni e violenze, impulsi creativi e superstizioni, intuizioni preziose per i tempi che sarebbero arrivati. Un esempio tra i tanti: il  potere curativo della musica, e lo studio dei suoni. Anche in questo senso ha anticipato tutto  Ildegarda, lasciando mirabili composizioni ed esempi di   canto gregoriano, prima donna musicista della storia, con numerosi inni, responsori, antifone da lei composti. La sua musica sacra  rispecchia nell’armonia della voce l’armonia del cielo.

I pregiudizi comunque sono duri a morire. Ancora oggi medievale è un aggettivo con un’accezione negativa, così come la frase “ma è roba da medioevo” usata per etichettare qualcosa di antiquato, retrogrado, grezzo. Regine Pernoud, come spiega molto articolatamente Marco Respinti nella sua prefazione, si  è sempre  impegnata a restituire la vera luce del “periodo di mezzo”, che invece contiene segni di grande bellezza e ricco di prospettive.

Anche Ildegarda entra in questo quadro illuminato. La sua opera ci parla del posto dell’essere umano nel cosmo, di rispetto per l’ambiente, di dietetica, di guarigione, del ruolo della donna: tutta una sapienza medievale da riscoprire, appunto, un altro sapere spesso alternativo, compresa quella medicina dolce che molti si illudono di aver scoperto oggi…. Quando trascrive le sue  visioni  in un libro esso suscita passioni e controversie in tutta Europa, prima di ottenere l’approvazione del papa, dei vescovi e di Bernardo di Chiaravalle. Continua a scrivere e i suoi tre libri di visioni, fra cui il celebre Scivias, descrivono un universo infinito, in perpetua espansione, in linea con quello degli attuali astrofisici e i suoi due trattati di medicina dolce sono ancora oggi fonte autorevole.  Entrando nel mondo di Ildegarda, aperto per noi dalla studiosa francese, mostrando come la realtà si apre davanti a noi come la più grande e bella avventura da vivere.

Advertisement

Regine Pernoud, Ildegarda di Bingen. Coscienza ispirata del XII secolo, Edizioni Gribaudi, pp.188, 13 euro

 

White Logo