Francoforte , martedì, 21. ottobre, 2025 18:05 (ACI Stampa).
Un pellegrinaggio religioso a piedi, come il celeberrimo Cammino di Santiago - dai Pirenei francesi, attraverso la Spagna del nord fino a Santiago e Finisterrae - può essere un’ottima opportunità per risintonizzarsi con se stessi, con la propria religiosità, con la natura, con gli altri. Un’opportunità cui è difficile, o meglio, quasi impossibile, avere accesso se si ha una qualche disabilità fisica.
I giovani studenti della scuola privata per bambini e adolescenti, con o senza disabilità, “Stephen-Hawking”, nella città tedesca di Neckargemünd, nel Land sudoccidentale del Baden-Württemberg, hanno disegnato un percorso di pellegrinaggio che fosse invece accessibile a tutti, anche a compagni di scuola su sedia a rotelle.
Si sono messi al lavoro dal 2014 al 2021, insieme all’insegnante Claudia Hanko e hanno creato il “Camino incluso”, che in lingua spagnola significa “cammino inclusivo”. Un percorso libero da ostacoli che comincia da Bensheim-Auerbach, nell'Odenwald dell'Assia, fino a Heidelberg, nel Baden-Württemberg, per un totale di 84 chilometri.
Il percorso di pellegrinaggio attraversa l'Odenwald, passa per la Neunkircher Höhe, costeggia vigneti e attraversa alcuni piccoli villaggi, proprio come il “fratello maggiore spagnolo”, il Cammino di Santiago. Le tappe sono lunghe tra gli 8 e i 17 chilometri e sono state progettate in modo da essere percorribili anche da persone su sedia a rotelle o da persone che . La prima tappa va da Bensheim‑Auerbach a Beedenkirchen (per un totale di 11 km). La seconda da Beedenkirchen a Winterkasten (12 km). La terza da Winterkasten a Hammelbach (14,5 km). La quarta da Hammelbach a Siedelsbrunn (13,5 km). La quinta da Siedelsbrunn a Kohlhof (14 km). La sesta ed ultima tappa da Kohlhof fino a Heidelberg (17 km). Ci sono ovviamente delle varianti semplificate che si adattano a diverse forme di disabilità. Le mappe dei percorsi possono essere scaricate dal sito, anch’esso facilitato per ipovedenti, www.caminoincluso.de.
Per sette anni, l'insegnante insieme ai suoi studenti hanno misurato i percorsi, verificato la presenza di servizi igienici e alloggi senza barriere architettoniche e hanno perfino testato il percorso con sedie a rotelle per verificarne le condizioni, la pendenza e dunque l’effettiva praticabilità da parte di ragazzi con disabilità.




