Città del Vaticano , sabato, 8. novembre, 2025 10:30 (ACI Stampa).
E' Isidore Bakanja dal 1994 è annoverato tra i Beati, patrono dei laici del Congo, il protagonista della catechesi di oggi di Papa Leone per la Udienza Giubilare. "La speranza del Giubileo nasce dalle sorprese di Dio. Dio è diverso da come siamo abituati a essere noi." dice il Papa alle migliaia di fedeli in Piazza San Pietro complice il bel tempo.
E quindi per sperare si deve testimoniare proprio come Isidore Bakanja, nato nel Congo ancora terra coloniale, analfabeta, e battezzato a vent'anni. "Da quel momento, la sua testimonianza divenne sempre più luminosa. Sperare è testimoniare: quando testimoniamo la vita nuova, aumenta la luce anche fra le difficoltà".
Isidore, lavora per un europeo senza scrupoli, ma ha lo scapolare con l’immagine della Vergine Maria, affronta abusi e torture del padrone che odia i missionari. "Isidore muore, dichiarando ai padri trappisti di non provare rancore, anzi, promette di pregare anche nell’aldilà per chi lo ha ridotto così".
La parola della Croce, conclude il Papa, "è una parola vissuta, che rompe la catena del male" e oggi "le antiche Chiese del Nord del mondo ricevono dalle Chiese giovani questa testimonianza, che spinge a camminare insieme verso il Regno di Dio, che è Regno di giustizia e di pace. L’Africa, in particolare, chiede questa conversione, e lo fa donandoci tanti giovani testimoni di fede. Sperare è testimoniare che la terra può davvero somigliare al cielo. E questo è il messaggio del Giubileo".
Nel saluto ai polacchi il Papa ha ricordato il pellegrinaggio del mondo del lavoro: "I pellegrinaggi del Mondo del Lavoro hanno una lunga tradizione in Polonia. La loro ispirazione nasce dall’insegnamento di San Giovanni Paolo II e dalla sua Enciclica Laborem exercens nonché dall’attività del Beato Don Popiełuszko. Ritornate a queste fonti per affrontare le “cose nuove”, sollecitando la visione cristiana del lavoro umano".




