Nicea , venerdì, 28. novembre, 2025 14:00 (ACI Stampa).
"Se Dio non si è fatto uomo, come possono i mortali partecipare alla sua vita immortale? Questo era in gioco a Nicea ed è in gioco oggi" e "Questa domanda interpella in modo particolare i cristiani, che rischiano di ridurre Gesù Cristo a una sorta di leader carismatico o di superuomo, un travisamento che alla fine porta alla tristezza e alla confusione".
Papa Leone XIV inizia così la sua omelia durante la celebrazione ecumenica a Nicea sulle rive del lago del luogo dove si svolse il Concilio del 325 e anche un secondo Concilio.
Oggi si vede una chiesa che forse è collegata al Primo Concilio, dedicata ad una santo martire locale Neofito e ritrovata solo nel 2014 sotto le acque del lago.
Da un palco si può vedere ancora e anche la zona archeologica legata al Palazzo Imperiale di Costantino dove forse si svolse davvero il Concilio. Era stato l'imperatore a indirlo e come si usava allora il Papa aveva mandato un suo legato. La questione della divinità di Cristo, ma anche la data della Pasqua e la sinodalità erano il tema del Concilio. Un incontro de vescovi del mondo per chiarire una questione teologica ma anche per favorire la riconciliazione. "La riconciliazione è oggi un appello che proviene dall’intera umanità afflitta da conflitti e violenze- ha detto il Papa- Il desiderio di piena comunione tra tutti i credenti in Gesù Cristo è sempre accompagnato dalla ricerca di fraternità tra tutti gli esseri umani".
A Nicea viene codificata la professione di fede, e "nel Credo Niceno - spiega Leone XIV professiamo la nostra fede «in un solo Dio Padre»; tuttavia, non sarebbe possibile invocare Dio come Padre se rifiutassimo di riconoscere come fratelli e sorelle gli altri uomini e donne, anch’essi creati a immagine di Dio".








