Città del Vaticano , venerdì, 19. dicembre, 2025 16:00 (ACI Stampa).
Terza meditazione d’Avvento, sul tema “L’universalità della salvezza”, quella tenuta questa mattina, nell’Aula Paolo VI dal predicatore della Casa pontificia, padre Roberto Pasolini. Presenti nell’aula Nervi, papa di Leone XIV e alla Curia romana.
“Sia il Giubileo sia il Natale del Signore ci pongono davanti alla stessa sfida: riconoscere la venuta di Cristo nella nostra umanità come una luce da accogliere, dilatare e offrire al mondo. In gioco c’è la cattolicità della Chiesa, nel suo duplice e inscindibile significato: da una parte, il possedere la pienezza di Cristo; dall’altra, l’essere inviata alla totalità del genere umano, senza eccezioni né esclusioni. È questa la speranza che vogliamo contemplare: una salvezza realmente universale” con queste parole ha esordito padre Pasolini nella sua meditazione d’Avvento.
Una meditazione, poi, che si concentra sul tema della luce: “La luce di Cristo si manifesta come luce vera perché è capace di illuminare, chiarire e orientare l’intera complessità dell’esperienza umana. Non cancella le domande, i desideri e le ricerche dell’uomo, ma li mette in relazione, li purifica e li conduce verso un senso più pieno” ha continuato il religioso cappuccino. Un luce che porta alla verità che è Cristo. Anche se come lo stesso evangelista Giovanni “non manca di sottolineare, questa luce non è accolta spontaneamente. Anzi, il suo apparire suscita in noi una resistenza inattesa e dolorosa”. In questo contesto, Pasolini, allora parla di un Gesù che “non contrappone chi fa il male a chi fa il bene, ma chi fa il male a chi fa la verità”.





