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Papa Francesco: "La tragedia dell’uomo è nel fatto che egli non confida in Dio, ma ne diffida"

Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti al 103.mo Katholikentag, in corso a Erfurt, in Germania

Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA |  | Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA | |

Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti al 103.mo Katholikentag, in corso a Erfurt, in Germania.

"La tragedia dell’uomo - scrive il Papa - è nel fatto che egli non confida in Dio, ma ne diffida; che non fa quello che piace a Dio, ma va per la sua strada. Così è accaduto che l’unità e l’armonia delle origini volute da Dio per tutto il creato sono andate fuori controllo. L’uomo non utilizza più la creazione secondo le intenzioni del Creatore, ma ne abusa e la maltratta per le sue egoistiche ambizioni di potere e di guadagno. Così sono venute nel mondo la sofferenza e la morte".

Oggi - avverte Francesco - "c’è bisogno di una conversione, di un effettivo nuovo orientamento. La missione di Gesù era appunto tutta nel segno di questo nuovo orientamento dell’uomo verso Dio, e con esso anche di un rinnovamento e un risanamento del suo rapporto con i fratelli, con la creazione e, non ultimo, con sé stesso. La pace che porta Cristo diventa visibile quando essa dona agli uomini nuova speranza, un futuro in tempi difficili: a coloro che sono stati emarginati, ai malati, a coloro che erano invischiati nel peccato. Cristo ha chiamato per nome l’ingiustizia e condannato le disuguaglianze. Per ristabilire l’ordine divino, non raramente Gesù ha capovolto la logica e l’ordine dei valori umani, e questo risalta in modo particolare nel Discorso della montagna".

"La pace di Cristo - prosegue il Papa - nasce dall’amore e dalla devozione. Nel giorno di Pasqua si manifesta proprio questo: l’uomo di pace ha futuro. Noi cristiani siamo chiamati a portare avanti la sua missione: come Lui, anche noi vogliamo donare alle persone abbandonate ed emarginate una nuova dignità e far sentire loro che non sono sole. Ma vogliamo impegnarci anche nel pubblico e in politica, perché abbiano migliori condizioni di vita e soprattutto per dare voce a chi non trova ascolto. Senza giustizia non può esserci pace. Non solo in Europa, ma anche in altre parti del mondo i diritti umani fondamentali in questo momento sembrano minacciati: a causa di un crescente antisemitismo, del razzismo e di altre ideologie che tendono a estremismo e violenza".

"Le molte crisi morali, sociali, economiche e politiche che stiamo attraversando - conclude -sono tutte legate tra loro. La preoccupazione per la natura, per la giustizia nei riguardi dei poveri, l’impegno per la società, la tutela della vita e della famiglia, la difesa della dignità di ogni vita umana come anche la pace esterna e interna vanno di pari passo. I problemi riguardano tutti e possono essere risolti solo insieme. E per questo c’è bisogno di un dialogo ampio, possibilmente a molte voci su tutti i piani della vita sociale, economica e politica. Le molteplici occasioni di dibattito nell’ambito del Katholikentag con tanti alti rappresentanti della vita sociale offrono una buona opportunità in tal senso. In questo contesto è molto bello e molto significativo che il Katholikentag sia anche un luogo di un incontro ecumenico e di dialogo interreligioso. Infatti, serve la collaborazione di tutte le persone di buona volontà che vogliono costruire un futuro pacifico".

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