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Papa Leone XIV: “La Famiglia, nido e culla dell’unica possibile risposta di salvezza: quella di Dio”

“Nella luce del Natale del Signore continuiamo a pregare per la pace, per le famiglie che soffrono a causa della guerra"

Papa Leone |  | Vatican Media / EWTN news Papa Leone | | Vatican Media / EWTN news

Domenica fra l’ottava di Natale, festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, Papa Leone XIV si affaccia alla finestra dello studio, nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l’Angelus con i fedeli in una Piazza San Pietro “illuminata” dall’albero di Natale e dal presepe. Il sole riscalda i tanti romani e i pellegrini che sono venuti a salutare il Papa.

“Oggi celebriamo la Festa della Santa Famiglia e la Liturgia ci propone il racconto della “fuga in Egitto – ricorda subito il Pontefice - È un momento di prova per Gesù, Maria e Giuseppe. Sul quadro luminoso del Natale si proietta infatti, quasi improvvisamente, l’ombra inquietante di una minaccia mortale, che ha la sua origine nella vita tormentata di Erode, un uomo crudele e sanguinario, temuto per la sua efferatezza, ma proprio per questo profondamente solo e ossessionato dalla paura di essere spodestato”.

“Nel suo regno Dio sta realizzando il miracolo più grande della storia, in cui trovano compimento tutte le antiche promesse di salvezza, ma questo lui non riesce a vederlo, accecato dal timore di perdere il trono, le sue ricchezze, i suoi privilegi”, spiega ancora Papa Leone XIV.

“A Betlemme c’è luce, c’è gioia. Ma di tutto ciò niente riesce a penetrare oltre le difese corazzate del palazzo reale, se non come eco distorta di una minaccia, da soffocare nella violenza cieca. Proprio questa durezza di cuore, però, evidenzia ancora di più il valore della presenza e della missione della Santa Famiglia che, nel mondo dispotico e ingordo che il tiranno rappresenta, è nido e culla dell’unica possibile risposta di salvezza: quella di Dio che, in totale gratuità, si dona agli uomini senza riserve e senza pretese”, commenta il Pontefice prima della preghiera mariana.

“In Egitto, infatti, la fiamma d’amore domestico a cui il Signore ha affidato la sua presenza nel mondo cresce e prende vigore per portare luce al mondo intero. Mentre guardiamo con stupore e gratitudine a questo mistero, pensiamo alle nostre famiglie, e alla luce che pure da esse può venire alla società in cui viviamo. Il mondo, purtroppo, ha sempre i suoi “Erode”, i suoi miti di successo ad ogni costo, di potere senza scrupoli, di benessere vuoto e superficiale, e spesso ne paga le conseguenze in solitudine, disperazione, divisioni e conflitti. Non lasciamo che questi miraggi soffochino la fiamma dell’amore nelle famiglie cristiane. Al contrario, custodiamo in esse i valori del Vangelo: la preghiera, la frequenza ai sacramenti – specialmente la Confessione e la Comunione – gli affetti sani, il dialogo sincero, la fedeltà, la concretezza semplice e bella delle parole e dei gesti buoni di ogni giorno”, è questo l’invito di Papa Leone nella Festa dedicata alla famiglia.

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Subito dopo la recita dell’Angelus, il Papa passa ai consueti saluti. Saluti i gruppi presenti, come gli scout di Treviso e tanti altri. “Nella luce del Natale del Signore continuiamo a pregare per la pace, per le famiglie che soffrono a causa della guerra, per i bambini, gli anziani e le persone fragili. Affidiamoci alla Santa Famiglia di Nazareth”, conclude infine il Pontefice.

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