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Carità, formazione, spiritualità. La vivace pastorale giovanile a Perugia

Don Marco e i suoi ragazzi a Chitrè ( Panama) |  | Diocesi Perugia Don Marco e i suoi ragazzi a Chitrè ( Panama) | | Diocesi Perugia

“Un luogo di incontro, di amicizia e di solidarietà. Un ambiente sempre giovane ma ricco di storia, la storia di ognuno dei ragazzi che ne hanno fatto parte”. Con queste parole la pastorale dei giovani di Perugia accoglie i ragazzi che vogliono partecipare alle tante e belle attività guidate da Don Marco Briziarelli. ACI stampa lo ha intervistato a Panama, durante la GMG:

Don Marco quali sono le attività principali della pastorale giovanile di Perugia?

Da tanti anni c’è una pastorale giovanile attivissima. La nostra attività più grande è un torneo di calcio che si chiama la Star Cup, che raccoglie quasi 5.000 presenze, più di 100 squadre di calcio. Uniamo la fede allo sport. C’è l’Adorazione permanente, le catechesi quotidiane e poi le partite, è un festival dei giovani. Poi tutte le estati facciamo un pellegrinaggio estivo a piedi, l’anno scorso siamo stati a Roma, quest’anno andremo a Santiago dal 1 al 12 agosto con la caratteristica che lo vivremo in estrema povertà, senza cellullari, senza soldi, per far vivere ai ragazzi un’esperienza vera di convivenza. Poi abbiamo due veglie grandissime in Avvento e in Quaresima con il Cardinale Bassetti. Io personalmente poi mi occupo della pastorale vocazione. Inoltre da parte della pastorale giovanile c’è lo sguardo alla carità. Facciamo tantissime esperienze estive, sia in Italia che all’estero, perché come diocesi abbiamo una missione in Malawi, di cui sono il Presidente, e ogni anno portiamo 15 ragazzi della pastorale giovanile a fare un’esperienza di missione in Africa.

Una diocesi ricchissima, vivace e piena di attività…

Si! Adesso è partito anche “Fidanzatissimi”, un percorso di accompagnamento agli adolescenti fidanzati, tutto verte nell’aiutare questi ragazzi a crescere, anche nel fidanzamento. I ragazzi devono crescere in una consapevolezza cristiana, uomini e donne capaci di scegliere nel bene comune.

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Come si può mettere i giovani al centro della Chiesa?

Bisogna renderli protagonisti e responsabilizzarli. Questi ragazzi cercano solo uno sguardo che li ami. Quando tu senti quello che sguardo che ti dice ti voglio bene cosi come sei da te viene fuori il desiderio di dare il meglio della vita.

Voi avete partecipato alla GMG a Panama, che emozione avete raccolto?

E’ andata benissimo, ma la vera GMG per noi è avvenuta nella diocesi di Chitrè, una settimana prima della GMG. Siamo stati accolti nelle case dove abbiamo toccato la povertà. La povertà che ti riconsegna la gioia vera della vita. I ragazzi hanno aiutato quegli abitanti con dei lavori socialmente utili: piantato, riverniciato fermate di autobus. Uno scambio profondo di esperienze umane. Non volevamo più andare via!

 

 

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