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CEI, Bagnasco: "Le priorità per gli italiani sono famiglia e lavoro"

La prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco |  | Marco Mancini Acistampa La prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco | | Marco Mancini Acistampa

“L’Esortazione Apostolica Amoris laetitia è orientamento per un deciso rilancio della pastorale familiare, e nuovo incoraggiamento per quel discernimento e accompagnamento che ogni Pastore è da sempre chiamato a fare con saggezza secondo gli insegnamenti della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo”. Lo ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, nella relazione che ha aperto i lavori della seconda giornata della 69/ma Assemblea Generale della Cei.

Bagnasco ricorda il viaggio papale a Lesbo che “ci impegna a non retrocedere dal fronte dell’accoglienza; ricorda a tutti che le vie di comunicazione sono sì per le merci, ma innanzitutto per le persone; incoraggia a non rinunciare al sogno europeo nel quale i Padri hanno creduto, così come Papa Francesco ha sottolineato nel ricevere il prestigioso Premio Carlo Magno”. Il Cardinale ricorda poi l’impegno dell’Italia “in prima linea per accogliere e salvare tante vite da ignobili mercanti di disperati” e rinnova “con ferma convinzione uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente”. Citando Aldo Moro l'Arcivescovo di Genova auspica una Europa “centro di un mondo unito che si regge su due pilastri fondamentali: l’ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo. Possa l’Europa ritrovare la sua anima e così l’amore di popoli e nazioni”.

Apprensione e dolore poi sono espressi per i tanti cristiani perseguitati nel mondo. “Nel mondo - denuncia Bagnasco - sembra che cresca l’indifferenza verso tanta violenza, come se i veri problemi fossero altri che il diritto di professare la propria fede senza subire persecuzione e morte, o essere costretti a vivere da fuggiaschi in preda alla paura. Come Chiesa, denunciamo ancora una volta la violenza barbara di ogni persecuzione, assicuriamo la nostra vicinanza di solidarietà e preghiera a quanti la subiscono, e incoraggiamo le nostre comunità ad alimentare la fede e la testimonianza sull’esempio di tanto coraggio”. E il pensiero va anche alle vittime del terrorismo. 

Il Cardinale Bagnasco passa poi al tema centrale dell’Assemblea: il rinnovamento del clero. “Ci è chiara la consapevolezza di poter far poco senza” i nostri sacerdoti. “Voi siete per noi fratelli e amici”.

Il Presidente della Cei ricorda poi gli appuntamenti della Giornata Mondiale della Gioventù ed il Congresso Eucaristico Nazionale, che si celebrerà a Genova dal 15 al 18 settembre prossimo. 

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Altro tema centrale è la riforma dei processi di nullità matrimoniale. Bagnasco assicura l’impegno della Cei “affinché le finalità della riforma possano trovare efficace e piena risposta nella prassi giudiziaria, coniugando la vicinanza accogliente alle persone con le esigenze di assicurare sempre un rigoroso accertamento della verità del vincolo, per sua natura indissolubile ove validamente formato”.

L’ultimo passaggio della relazione riguarda una fotografia a tutto campo dell’Italia. Bagnasco rileva come la realtà nel Paese sia ancora dura, a partire dai dati sulla disoccupazione e sulla povertà. “Le nostre parrocchie vedono le file di coloro che cercano un pasto alle nostre mense: sono stati ben 12 i milioni di pasti distribuiti nel 2015”. Il porporato richiama il governo: servono interventi strutturali. Altro dato che preoccupa è quello della natalità. E sulla famiglia il Cardinale rinnova la richiesta urgente di “una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico”. Preoccupazione è espressa anche per il crescente fenomeno del gioco d’azzardo. “La ricaduta sociale della ludopatia è devastante per i singoli, che perdono il lavoro, rompono i rapporti familiari, diventano facile preda di altre dipendenze fino al suicidio”. 

Il popolo italiano - sostiene Bagnasco - “vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo” sui problemi concreti del Paese. “Per questo non si comprende come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze – già per altro previste dall’ordinamento giuridico – ma a schemi ideologici. La recente approvazione della legge sulle Unioni civili, ad esempio, sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia, anche se si afferma che sono cose diverse: in realtà, le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale – così già si dice pubblicamente – compresa anche la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà”. Citando il Papa, Bagnasco ricorda: “La famiglia si fonda sul matrimonio atto libero e fedele di amore di un uomo e una donna. La famiglia è fondamento della convivenza e rimedio contro lo sfaldamento sociale. Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con papà e una mamma, capaci di creare insieme un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio. E, a proposito della teoria del gender che è sempre alle porte in modo strisciante, il Pontefice ha più volte ripetuto che è uno sbaglio della mente umana”.

“Non si comprende - conclude il Cardinale Bagnasco - come queste affermazioni, tanto chiare di Papa Francesco e ribadite a più riprese dai Vescovi passino costantemente sotto silenzio, come se mai fossero state pronunciate o scritte”.