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Come valorizzare i beni culturali ecclesiastici? Se ne è parlato all'Università Gregoriana

Convegno alla Gregoriana |  | VG / ACI stampa Convegno alla Gregoriana | | VG / ACI stampa

Come valorizzare i beni culturali ecclesiastici? È stato questo uno dei nobili interrogativi del convegno internazionale “Dio non abita più qui? che si è tenuto alla Pontificia Università Gregoriana. Perché è necessario “iniziare processi più che possedere spazi”, come afferma Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”. ACI Stampa ha approfondito gli argomenti del convegno con Monsignor Fabrizio Capanni, Officiale della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.

Don Fabrizio i beni culturali ecclesiastici sono “testimoni della fede della comunità”, ha detto Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti a questo convegno. Come valorizzarli?

“Ci sono diversi modi di valorizzare i beni culturali, innanzitutto conoscendoli, il primo passo è proprio la catalogazione e poi lo studio. E poi, com’ è messo in evidenza in questo convegno, attraverso una integrazione del programma pastorale. I beni culturali non sono un’appendice della vita della Chiesa, ma sono parte integrante della Chiesa. Possono essere utilizzati, lasciandoli in un contesto di culto, ma anche in un contesto museale, che recupera il loro valore anche quando essi non sono più utilizzati nelle Chiesa”.

Il Convegno traccerà le linee guida, poi toccherà ai Vescovi e alle diocesi. Don Fabrizio cosa suggerisce?

“Le linee guida sono soprattutto pensate per la dismissione dei luoghi di culto e il loro riuso ecclesiale. Possibilmente evitando la vendita e utilizzandoli per altri scopi compatibili con la missione della Chiesa. Le linee guida cercheranno di dare ai Vescovi degli orientamenti su come comportarsi in questo frangente”.

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Turismo religioso: cosa porta di più alla Chiesa?

“Il turismo religioso è un fenomeno ormai esteso, globale. È il desiderio delle persone di conoscere e vedere luoghi e popoli nuovi. La Chiesa è universale di per sé, la Chiesa non è chiusa in una città o nazione. Il turismo religioso ha come scopo quello di conoscere come la Chiesa si è sviluppata nelle diverse parti del mondo, anche con caratteristiche diverse”.