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Ero alluvionato e mi avete dato speranza, il Vangelo secondo Caritas International

L’impegno della „sezione internazionale“ della Caritas tedesca nel 2021

L'aiuto per gli alluvionati in Germania |  | Caritas international
L'aiuto per gli alluvionati in Germania | | Caritas international
L'aiuto per gli alluvionati in Germania |  | Caritas international
L'aiuto per gli alluvionati in Germania | | Caritas international
L'aiuto in India  |  | Caritas international
L'aiuto in India | | Caritas international
L'aiuto in India  |  | Caritas international
L'aiuto in India | | Caritas international

La pandemia di Covid-19 e le alluvioni dello scorso luglio in Germania sono state le due direttrici chiave del lavoro di Caritas International nel 2021, l’agenzia di soccorso internazionale della Caritas tedesca. In entrambe le direzioni è confluita copiosamente anche la generosità dei donatori, come spiega ad Acistampa Andreas Brender, che nel team di fundraising di Caritas International, lavora come referente per i donatori e partner del settore della Chiesa.

Signor Brender, come descriverebbe il lavoro di raccolta fondi di Caritas International nel 2021? 

«La solidarietà per il bisogno delle persone in tutto il mondo è inarrestabile. Lo dimostrano, tra le altre cose, le donazioni ricevute: 134.175 donatori hanno sostenuto Caritas International con 36,7 milioni di euro nel 2020. Le cifre per il 2021 vanno nella stessa direzione. E questo nonostante il fatto che gli anni della pandemia 2020 e 2021 non sono stati facili per nessuno. Malgrado la crisi sanitaria nel loro paese, i nostri sostenitori sono stati disposti a guardare oltre l’orizzonte, in direzione delle sofferenze delle persone in tutto il mondo. E hanno riposto la loro fiducia in noi per alleviare questa sofferenza. Inoltre, c’era una forte volontà di donare per le persone colpite dalle inondazioni in Germania a luglio: 45 milioni di euro sono stati ricevuti da Caritas International solo per questo scopo, che per noi ha rappresentato un intervento di tipo eccezionale, poiché portato dentro i confini della Germania».

A proposito di inondazioni. Cosa le è rimasto nella memoria di questa tragica pagina della recente storia tedesca? 

«Ho ancora vivo nella memoria il racconto di un mio collega, Stefan Teplan, che era, come comunicatore, in missione nella zona delle inondazioni, nella regione dello Eifel. La gente non faceva che ripetere: “Abbiamo perso tutto“. Mi ricordo di una signora, Lilo Merten (il nome è di fantasia, ndr) di Bad Münstereifel, che soffriva di una malattia mentale e riceveva assistenza sociale dalla Caritas da molto tempo. La Caritas l’aveva aiutata a trovare una nuova sistemazione nel centro scout di Ettelscheid, dopo l‘alluvione. Pur nella tragicità del momento la signora Lilo vedeva una luce nell’oscurità e questa luce per lei era la Caritas. “È sempre stata la Caritas ad aiutarci. Vedo che sta facendo lo stesso anche ora. Questo mi dà nuova speranza“, ha detto quando è stata intervistata».

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Considerata la situazione pandemica nel mondo, come sono andate invece le donazioni per combattere il Covid-19?

«Come nel 2020, anche l‘anno scorso abbiamo avuto un grande sostegno da parte dei nostri donatori per i nostri sforzi globali di soccorso contro il Corona virus, specialmente per il lavoro che abbiamo svolto in India, per il quale abbiamo ricevuto donazioni per 2,5 milioni di euro».

In che modo è intervenuta Caritas International nel mondo contro la pandemia? 

«Dallo scoppio della pandemia, abbiamo organizzato la più grande operazione di soccorso globale nella storia della Caritas tedesca. Mai prima d’ora, come organizzazione umanitaria, abbiamo dovuto sostenere così tante persone, in così tanti luoghi del mondo, allo stesso tempo, a causa della stessa emergenza. Siamo stati in grado di aiutare un milione di persone solo nel 2020. Nel 2021, il bisogno non è stato minore. La pandemia ha reso ancora una volta chiaro a tutti noi come mai prima d’ora che, alla lunga, non ci possono essere isole di ricchezza e beatitudine in mezzo ad un oceano di miseria e povertà». 

In che misura il Vangelo o l’insegnamento della Chiesa cattolica ispirano le azioni di Caritas International?

«Lo statuto della federazione della Caritas tedesca - e questo vale anche per la sua organizzazione di soccorso internazionale Caritas International - afferma: “La Chiesa di Gesù Cristo è una chiesa diaconale. Il servizio della Caritas, come il culto e l’annuncio, fa parte della vita della Chiesa“. Inoltre, si dice più avanti: “In Gesù Cristo, Dio si è fatto uomo. Gesù di Nazareth ha proclamato in modo unico il messaggio di un Dio premuroso e compassionevole. Ha esemplificato questo messaggio e ha invitato al discepolato incondizionato. Come frutto della sua opera salvifica, della sua sofferenza e risurrezione, ha promesso una nuova creazione in cui regnerà la pace; la sofferenza e la morte saranno superate. È da questo messaggio che il lavoro della Caritas trae la sua missione e l’incoraggiamento necessario“». 

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C’è un passo del Vangelo che vi ispira in particolare?

«Le parole di Cristo in Mt 25:35-36 sono una linea guida per il compito e la comprensione del tipo di aiuto fornito da Caritas International: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi“».