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I vescovi africani dicono no alle nuove ideologie sulla famiglia

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“La famiglia deve affrontare molte grandi sfide in tutto il mondo e in tutti i continenti.”  Con queste parole del cardinale  Péter Erdő presidente del CCEE si è aperto a Maputo il seminario: “La gioia della famiglia” organizzato congiuntamente dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dal Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar (SECAM).

Dopo i saluti di benvenuto dell'Arcivescovo di Maputo, mons. Francisco Chimoio e del Presidente della Conferenza Episcopale del Mozambico, mons. Lucio Andrice Muadula di Xai-Xai. Ha preso la parola il Nunzio Apostolico in Mozambico, mons. Edgar Parra Pena, ha elogiato i vescovi d’Europa e d’Africa per i loro anni di collaborazione sulle comuni sfide socio-pastorali e teologiche dei loro due continenti. Ha fatto riferimento a diverse "situazioni tristi" che le famiglie si trovano ad affrontare e quindi ha invitato la Chiesa a raddoppiare o ad intensificare i suoi sforzi di evangelizzazione in modo da affrontare le sfide che stanno minando il tessuto morale del matrimonio e della famiglia in un mondo che sta diventando sempre più secolarizzato.

Il Presidente del CCEE, il cardinale Péter Erdő di Esztergom-Budapest (Ungheria) in un testo letto a suo nome da parte del Segretario generale del CCEE, monsignor Duarte da Cunha, ha anche toccato le conseguenze della secolarizzazione e dell'individualismo sulla famiglia. Ha lamentato la rapida diminuzione dei matrimoni sia in ambito civile che ecclesiastico.

“Un fenomeno molto incoraggiante nel mondo di oggi- scrive Erdő - è l’esistenza di moltissime comunità composte da famiglie, specialmente legate dalla fede e dall’impegno religioso, che assumono molti compiti della Chiesa stessa a livello parrocchiale, a livello dei movimenti, ed anche a livello di comunità locali.”

E in questo senso le chiese dell’Africa danno una preziosa testimonianza della loro fede. “La testimonianza di una fede radicata nella vita e spesso vissuta nella gioia anche in mezzo a tante difficoltà materiali, insieme al martirio dei nostri fratelli e sorelle che danno la vita per la fede, è una forza, è una benedizione, è una fonte di grazia anche per la Chiesa universale. Come europei sentiamo veramente il bisogno di aprire i nostri cuori per accogliere i doni e le testimonianze, le esperienze e le luci che provengono dalle chiese cattoliche di questo continente.” Ha concluso il Presidente del CCEE.

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Tra le relazioni da ricordare le parole di monsignor Gabriel Mbilingi, Arcivescovo di Lubango (Angola) e Presidente del SECAM,  che ha parlato Sinodo nel 2014 e delle prospettive per il prossimo Sinodo nel 2015. Il presule ha invitato le famiglie a essere audaci per difendere i loro valori familiari, e anche ad avere il coraggio di dire no alle nuove ideologie che cercano di distruggere il matrimonio e la famiglia. Ha fatto appello alla Chiesa perché rafforzi la famiglia nel suo ruolo di annunciare il Vangelo della famiglia, la civiltà dell'amore e della cultura della vita. L'Arcivescovo ha sottolineato che “l’inculturazione efficiente ed efficace" del messaggio di Cristo è fondamentale per rispondere alle sfide pastorali globali del nostro tempo. Ha chiesto forti scelte pastorali al fine di salvare la famiglia dalla distruzione.

Ai seminario partecipano 22 vescovi.