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Il cardinale Bassetti ai giovani, con Gesù sarete lievito per la Chiesa e la società

Il cardinale Bassetti celebra la Messa  |  | CEInews/ TW
Il cardinale Bassetti celebra la Messa | | CEInews/ TW
I ragazzi partecipano alla messa  |  | @cammininsieme TW
I ragazzi partecipano alla messa | | @cammininsieme TW

Dopo la notte del Circo Massimo, la preghiera e le domande, i ragazzi ora sono a San Pietro, in fila per entrare fin dall’alba. Ce’è chi ha tanta energia e chi è stanco, vorrebbe mollare.

“Qualcuno forse si sarà chiesto: “Ce la farò?”  E, più radicalmente: “Ne vale davvero la pena?” E’ la domanda che il cardinale Bassetti presidente della Conferenza episcopale italiana rivolge ai giovani di Per Mille Strade. Lo fa nelle’ omelia della messa celebrata in Piazza in attesa del nuovo incontro con il Papa.

“Chissà come devono essere state difficili, in alcuni tratti, le strade che avete percorso per arrivare a Roma, quando il peso dello zaino, il caldo e la sete vi hanno fatto sperimentare la fatica e la stanchezza” dice il cardinale. E la domanda “ne vale davvero la pena? E la stessa che si fece Elia, protagonista della prima lettura domenicale. E la risposta è che “il Signore non smette di mandare il suo angelo a portare, al momento giusto, ciò che serve per riprendere le forze e ravvivare il coraggio”.

E non è solo una questione di cammino per arrivare a Roma. Le difficoltà della vita sono “la precarietà di una situazione lavorativa che vi impedisce di fare programmi per il futuro” o le “ famiglie dove non è facile vivere insieme” e le emergenze del Paese o i “problemi che riguardano già il quartiere in cui vivete e la città dove abitate”.

Ancora Elia è il modello, profeta in fuga da chi lo perseguita come, dice Bassetti, “i tanti giovani che vivono oggi sulla loro pelle la stessa condizione del profeta e che devono rifugiarsi o migrare in altri Paesi a causa di guerre o dittature o carestie, alcuni di loro hanno camminato acconto a voi e questo è commovente. Però è importante ricordare che, ogni volta che il profeta pensava di morire, sperimenta di fatto l’aiuto del Signore”.

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E così come la povera, vedova e straniera aiuta Elia, dice il cardinale, “siamo sempre chiamati al dovere dell’accoglienza, in qualsiasi condizione ci troviamo: anche chi è rimasto con poca farina o con poco olio, come la vedova che soccorre Elia, può fare qualcosa, perché la Provvidenza agisce sì miracolosamente, ma si serve delle nostre mani”.

Ed è nella crisi e nello scoraggiamento di Elia che il “Signore gli dà forza e gli chiede di impegnarsi per il proprio popolo, coinvolgendo anche altri in questo servizio”.

Allora il cardinale conclude con l’invito a “riconoscere in Gesù il pane della vita, il pane vivo, che ci assicura una vita piena, riuscita. Eterna".

Ai giovani dice: non stancatevi di cercarlo! Lui vi capisce fino in fondo, perché lui – e lui solo! – sa cosa c’è davvero nel cuore dell’uomo, nel cuore di ciascuno di noi, "la vostra giovinezza non sfiorirà mai e continuerete ad essere lievito per la nostra Chiesa e la nostra società."