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Il Cardinale Zuppi: "La volontà di Dio è un mondo di pace"

Il Presidente della CEI ha presieduto stamane la Messa a Pompei per la Supplica alla Madonna

Il Cardinale Zuppi, Presidente della CEI - TV2000 |  | Il Cardinale Zuppi, Presidente della CEI - TV2000 Il Cardinale Zuppi, Presidente della CEI - TV2000 | | Il Cardinale Zuppi, Presidente della CEI - TV2000

“Supplichiamo con l’insistenza della povera vedova che cerca giustizia da quel terribile giudice iniquo, spietato che rende spietati, che è la guerra. La volontà di Dio è un mondo di pace. Senza pace non c’è vita”. Lo ha detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nell’omelia pronunciata stamane a Pompei in occasione della Supplica alla Madonna.

“La guerra – ha spiegato il porporato - ha sempre un’incubazione: cresce con la rassegnazione di fronte ai problemi, con il cinismo di rimandarli e fare finta, con i terribili interessi economici che spingono gli uomini a costruire lance invece di falci, a distruggere i granai e costruire follemente nuovi arsenali e nuovi ordigni per distruggersi. Sento oggi questa casa e questa piazza accogliere tutta questa enorme sofferenza”.

Il cristiano – ha rimarcato ancora il Presidente della CEI - non è un uomo fuori dalla storia. Il cristiano entra nelle pieghe della vita vera, scende nei problemi per cercare lì la presenza del Signore. Oggi siamo noi riuniti con Maria, siamo la sua famiglia di discepoli chiamati e mandati, perseveranti e concordi nella preghiera”.

Nulla – ha ricordato il Cardinale - è impossibile a Dio. Nulla è impossibile a chi crede! Non accettiamo la logica di non fare nulla, che spinge a restare a guardare il cielo. Seguiamo Maria, l’umile che compie le cose più grandi. Supplica chi rifiuta il male, chi non si abitua al dolore, chi vuole guarigione e pace. La supplica ci spinge ad essere operatori, artigiani di pace. Questa casa, di preghiera e di carità, questa città di pace ci viene in aiuto”.

“Ci aiuta – ha concluso - il Santo Rosario, preghiera per tutti, insistente, che ci fa vivere i misteri di Cristo in compagnia di sua madre e della Chiesa. Nulla è impossibile a chi crede. Lavorare per la pace significa credere che un poco di buono può diventare un uomo buono, come quei tanti poveri figli di detenuti aiutati a liberarsi dalla condanna e aiutati ad essere sé stessi, perché nessuno nasce perduto, ma si perde perché nessuno se lo carica sulle spalle”.

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