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Il Papa ai giovani: domandatevi "per chi sono io?"

Il Papa all'omelia della Veglia  |  | Lucia Ballester/ CNA
Il Papa all'omelia della Veglia | | Lucia Ballester/ CNA
Un momento della veglia |  | CTV
Un momento della veglia | | CTV
Papa Francesco a Santa Maria Maggiore |  | Lucia Ballester CNA
Papa Francesco a Santa Maria Maggiore | | Lucia Ballester CNA

Accantonato il discorso preparato per la veglia di questa sera a Santa Maria Maggiore organizzato in vista del Sinodo del 2018 il Papa si è rivolto ai giovani ricordando che il mondo ha bisogno “che vadano di fretta, che non si stanchino di sentire che la vita gli offre una missione”: “Il mondo può cambiare soltanto se i giovani sono in cammino!”.

Purtroppo, ha aggiunto il Papa, “i giovani oggi spesso sono materiale di scarto” e “questo non possiamo tollerarlo”. “La Chiesa ha bisogno di più primavera, e la primavera è la stagione dei giovani”, ha sottolineato Francesco: “Ai giovani la Chiesa chiede una missione, tornare indietro e parlare con i nonni”. Infine, il saluto ai presenti: “Non so se alla Gmg di Panama ci sarò io, ma ci sarà il Papa”.

Una veglia fatta di canti, letture e testimonianze. Due sono speciali. Una è di una ragazzo sopravvissuto al terremoto che ha ucciso i ragazzi di San Giuliano di Puglia. Sopravvissuto si, ma la sua vita è stata una Via Crucis, tra riabilitazione e interventi. E poi c’è una suora di 30 anni, il suo è il cammino di chi stava lontano dalla fede, di chi era in perenne ricerca e oggi assiste con gioia i ragazzi di strada.

Son i giovani di cui si parlerà al Sinodo del 2018, sono loro che faranno il Sinodo in qualche modo.

“Desideriamo ascoltare la vostra voce e conoscere le vostre idee, per essere aiutati a servire la vostra gioia” dice il Papa. “ Nessun giovane deve sentirsi escluso; non possiamo accontentarci di camminare solo con quelli che condividono l’appartenenza ecclesiale, lasciando gli altri fuori dalla porta della Chiesa”.

Per Papa Francesco, che ascolta quelle due testimonianze di Maria, la suora, e Giovanni, il sopravvissuto. Ma ai giovani ricorda di non essere "da divano" ma essere pronti a camminare, ad andare verso Gesù. Il mondo di oggi ha detto il Papa ha bisogno di giovani che vandano di fretta, come Maria. 

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Il Papa ha ripetuto: " il futuro è nelle vostre mani e la Chiesa tutta vuol sentire i giovani cosa pensano, vogliono, criticano e di quali cose si pentono". Il Sinodo ha detto il Papa "non è un parlatoio o un circo e poi ciao, no ci vuole concrtezza". Poi ha ricordato ancora la necessità del dialogo tra giovani e anziani e ha concluso: a Panama il Papa chiederà ai giovani: avete parlato con gli anziani?