“Preghiera – Azione – Sacrificio”. Queste parole rappresentano i tre principi- cardine su cui si basa la vita del Sodalizio. Nel nostro incontro dello scorso anno ho incentrato la mia riflessione sul primo: la preghiera. Quest’anno, invece, vorrei soffermarmi sull’azione". Con queste parole Papa Francesco accoglie i Soci del Circolo San Pietro, come ogni anno da tradizione, in Vaticano. 

La parola azione citata dal Pontefice si lega alla pandemia che il mondo intero sta vivendo e che specialmente i poveri risentono di più. "La pandemia, con l’esigenza del distanziamento interpersonale, vi ha chiesto di ripensare le modalità concrete delle opere caritative che nell’ordinario portate avanti in favore dei poveri di Roma. Ai bisogni delle persone che abitualmente servite si è aggiunta la necessità di rispondere alle urgenze di tante famiglie, che si sono trovate dall’oggi al domani in ristrettezze economiche", dice il Papa nel suo discorso.

"A una situazione eccezionale non si può dare una risposta usuale, ma è richiesta una reazione nuova, differente. Per fare questo è necessario avere un cuore che sappia vedere le ferite della società e mani creative nella carità operosa. Questi due elementi sono importanti affinché un’azione caritativa possa essere sempre feconda", sottolinea il Pontefice.

Francesco loda il servizio del Circolo di San Pietro, da 151 anni accanto ai poveri di Roma: "Dopo aver visto le piaghe della città in cui viviamo, la misericordia ci invita ad avere fantasia nelle mani. È quanto avete fatto in questo tempo di pandemia, è tanto! Accettata la sfida di rispondere a una situazione concreta, avete saputo adeguare il vostro servizio alle nuove necessità imposte dal virus. Mi piace ricordare anche un piccolo-grande gesto che il gruppo giovani del Circolo ha compiuto verso i soci più anziani: un giro di telefonate per vedere se tutto andava bene e per fare loro un po’ di compagnia. Questa è la fantasia della misericordia".