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Il Papa: "Basta tragedie nel Mediterraneo!"

Il Papa recita il Regina Coeli |  | Bohumil Petrik/CNA Il Papa recita il Regina Coeli | | Bohumil Petrik/CNA

"Rivolgo un accorato appello affinchè la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi". Così Papa Francesco al termine del Regina Coeli ha ricordato l'ennesima tragedia dell'immigrazione che si è consumata poche ore fa al largo delle coste libiche. Si temono 700 morti.

"Sono uomini e donne come noi - ha aggiunto il Pontefice - fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità, vi invito a pregare in silenzio prima e poi tutti insieme per questi fratelli e sorelle".

Francesco ha poi ricordato l'avvio a Torino della "solenne ostensione della Sindone. Anche io, a Dio piacendo, mi recherò a venerarla il prossimo 21 giugno. Auspico che questo atto di venerazione ci aiuti tutti a trovare in Gesù il volto misericordioso di Dio, e a riconoscerlo nei volti dei fratelli, specialmente i più sofferenti".

In precedenza Papa Francesco aveva affrontato il tema della testimonianza cristiana. "Se il cristiano - si è domandato - si lascia prendere dalle comodità, dalla vanità, se diventa sordo e cieco alla domanda di risurrezione di tanti fratelli, come potrà comunicare Gesù vivo, la sua potenza liberatrice e la sua tenerezza infinita?".

Colui che deve dare testimonianza - ha spiegato Papa Bergoglio - "è uno che ha visto con occhio oggettivo, ma non indifferente. Ha visto e si è lasciato coinvolgere. Ricorda non solo perchè sa ricostruire in modo preciso i fatti accaduti, ma perchè quei fatti gli hanno parlato e lui ne ha colto il senso profondo. Allora il testimone racconta, non in maniera fredda e distaccata, ma come uno che si e’ lasciato mettere in questione, e da quel giorno ha cambiato vita. La Chiesa ha il compito di prolungare nel tempo questa missione; ogni battezzato è chiamato a testimoniare, con le parole e con la vita, che Gesù è risorto, che è vivo e presente in mezzo a noi. Tutti noi siamo chiamati a dare testimonianza che Gesù è vivo".

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"Gesù - ha aggiunto il Papa - può essere testimoniato da quanti hanno fatto esperienza personale di Lui, nella sua Chiesa, attraverso un cammino che ha il suo fondamento nel Battesimo, il suo nutrimento nell’Eucarestia, il suo sigillo nella Confermazione, la sua continua conversione nella Penitenza. Grazie a questo cammino, sempre guidato dalla Parola di Dio, ogni cristiano può diventare testimone di Gesù risorto. E la sua testimonianza è tanto più credibile quanto più traspare da un modo di vivere evangelico, gioioso, coraggioso, mite, pacifico, misericordioso".