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Il Papa e i malati, l'attesa dell'Unitalsi di Napoli

Lo stemma Unitalsi |  | Unitalsi Lo stemma Unitalsi | | Unitalsi

Anche nella sua visita a Napoli Papa Francesco incontrerà i malati. Fin dal primo giorno di pontificato Francesco ha sempre difeso la vita umana, soprattutto quando questa è debole ed indifesa. Forti e ripetute le condanne del Pontefice contro quella che ha chiamato la cultura dello scarto. Dell'incontro che si svolgerà tra Papa Bergoglio e gli ammalati abbiamo parlato con Renato Carraturo, presidente dell'Unitalsi di Napoli.

Presidente, come si è preparata l'Unitalsi di Napoli alla visita del Santo Padre?

L’Unitalsi ha dato la sua disponibilità totale al Cardinale Sepe e all’organizzazione della Curia Arcivescovile, soprattutto per ciò che riguarda il nostro carisma principale: l’accoglienza di ammalati e disabili. Siamo orgogliosi che questa responsabilità ci sia stata affidata. Ci saranno oltre 250 volontari Unitalsi nel servizio d’ordine coordinato dalla Curia e dalla Gendarmeria Vaticana, oltre i tanti accompagnatori impegnati.

Che significato assume questa visita per gli ammalati nel contesto odierno?

Papa Francesco è un segno di speranza per tutti. La sua attenzione agli ultimi è testimonianza della necessità di una totale apertura alla diversità. L’inclusione nella società, in tutti i contesti della vita, porta a valorizzare le differenze, permettendo a ciascuno la sua crescita personale. Ognuno è portatore della sua differenza, riconoscerla e accoglierla è giusto ed anche gratificante. Papa Francesco, in occasione dei 110 anni dell’Unitalsi, a Roma, ci ha detto: “I poveri, anche i poveri di salute, sono una ricchezza per la Chiesa; e voi dell’ Unitalsi, insieme a tante altre realtà ecclesiali, avete ricevuto il dono e l’impegno di raccogliere questa ricchezza, per aiutare a valorizzarla, non solo per la Chiesa stessa ma per tutta la società.”  Tutti possiamo beneficiare di una società più inclusiva.

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In questi due anni Papa Francesco ha sempre attaccato la cultura dello scarto che, in un certo senso, è nemica del malato.

La superficialità, l’egocentrismo e alcuni aspetti del consumismo sono portatori di una cultura volta ad escludere e svalorizzare i più deboli. I gesti aggressivi ed escludenti sono solo una parte delle manifestazioni di questa cultura. Papa Francesco vuole dare forza a quella parte della società che combatte questa cultura dello scarto e che crede nei valori di solidarietà, condivisione e amore.

Quali sono le attività dell'Unitalsi di Napoli? Questo incontro con il Papa vi offrirà un nuovo slancio?

Il centro dell’attività dell’Unitalsi è il pellegrinaggio. È il momento di massima condivisione spirituale e sociale della nostra vita associativa. Da questo scaturiscono la relazione e il cammino che porta i volontari al fianco dei più deboli nella loro quotidianità. Da qui partono tutti i nostri progetti. Il Papa darà grande vigore a tutti, perché è capace d’infondere grande energia e di avvicinare ciascuno a Cristo con semplicità e verità. Ne sono testimonianza le tante aperture della Chiesa e le riflessioni sull’essere cristiano oggi.

Cosa direte al Papa? Quali sono le vostre speranze e i vostri auspici?

Chiederemo a Papa Francesco di pregare con noi per i più deboli, perché possa aprire il cuore di ognuno di noi alla speranza. Gli chiederemo di pregare per la nostra città, per il suo popolo e per i suoi amministratori perché possa verificarsi una reale rinascita di Napoli, dei suoi valori sociali e civili. Infine, gli affideremo la pace di ogni uomo, nella speranza che cessi ogni conflitto.

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Da domenica 22 con che spirito ripartirà la vostra attività?

Il nostro cammino continuerà al fianco delle persone più fragili. Il prossimo 18 aprile partirà il pellegrinaggio bambini e già sono tanti i piccoli amici che, attraverso gli ospedali pediatrici di Napoli e le diverse case famiglia presenti sul territorio, ci hanno contattato per vivere insieme questa bellissima esperienza di gioia e condivisione. Anche a Papa Francesco, tutti insieme, diciamo in coro: A’ Maronna t’accumpagna.