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Il Papa: "Gesù non è un’idea, o una regola morale, no, Gesù è un amico"

Papa Francesco riceve in Udienza i giovani partecipanti all’ “Alpha Camp”.

Il Papa con i giovani Alpha camp |  | Vatican Media / ACI Group Il Papa con i giovani Alpha camp | | Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco riceve in Udienza i giovani partecipanti all’ “Alpha Camp”. “Accompagnare è una parola-chiave per la Chiesa!". Con queste parole Papa Francesco li accoglie in Vaticano.

"Siete giovani italiani e di altri Paesi europei. Siete nati in un contesto che si definisce secolarizzato, cioè dove la cultura non è dominata dalla dimensione del sacro, ma dalle realtà del mondo. Tuttavia, nel cuore umano non viene mai meno la sete di infinito, anche dentro di voi, cresciuti con l’informatica, emergono le grandi domande di ogni tempo: da dove veniamo? Che cosa c’è all’origine di tutto? Che senso ha la mia esistenza? E poi, perché c’è tanta sofferenza? Perché colpisce anche i piccoli e gli indifesi?... Dio ama molto le domande; in un certo senso, le ama più delle risposte. Perché? Ma è chiaro: perché le risposte sono chiuse, le domande sono aperte.", dice il Papa nel suo discorso ai giovani.

Si tratta del primo ALPHA YOUTH CAMP, con la presenza, dal 31 luglio al 7 agosto di centinaia di giovani provenienti dalle parrocchie del Molise ma anche da varie regioni d’Italia e diverse nazioni straniere (Usa, Inghilterra, Francia, Scozia, Spagna, Portogallo), accompagnati dai loro sacerdoti e educatori adulti. Quartier generale dell’evento sarà Macchia d’Isernia ma i ragazzi si sposteranno anche a Venafro Isernia, Roma e Castelpetroso.

Il Pontefice poi ricorda il suo viaggio in Canada e paragona quei giovani ai giovani indigeni. "Adesso, guardando voi, pensavo ai giovani di quei popoli indigeni. Così diversi da voi, eppure così simili, anzi direi di più: così uguali. Uguali nel senso dell’umanità, di ciò che qualifica il nostro essere umani, cioè la relazione con Dio, con gli altri, con il creato e con sé stessi nella libertà, nella gratuità, nel dono di sé. Questa relazione esprime una “incompiutezza”, un desiderio di pienezza, pienezza di vita, di gioia, di significato. Ecco, Gesù Cristo è questa pienezza", dice Francesco.

"Il vostro campo di chiama “Alpha”, come il metodo di evangelizzazione a cui si ispira. Alpha è sinonimo di nascita, di inizio, di un’alba di vita... Cristo è “alfa”, cioè principio, ed è anche omega, cioè fine, compimento, pienezza. Così, con Cristo, questo microcosmo che è l’essere umano può essere salvato dalla voragine della morte e del negativo e può entrare nell’attrazione di Dio, della vita, dell’amore - dice il Papa ai giovani presenti nella Sala Clementina - Unito a Gesù, ognuno di noi diventa un seme destinato a germogliare, a crescere e portare frutto. Ma bisogna seguire Lui! Dire no all’egoismo, all’egocentrismo, all’apparire più di quello che siamo. No. Non da soli, no, non è possibile: sempre con Gesù, Lui davanti e noi dietro.".

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Infine Papa Francesco nomina ai ragazzi il giovane Carlo Acutis. "Un ragazzo italiano, nato in Inghilterra e cresciuto a Milano, uno come voi, figlio di questo tempo, appassionato di computer, soprattutto innamorato di Gesù, dell’Eucaristia, che chiamava “l’autostrada per il Cielo”. La vita terrena di Carlo è stata breve, molto breve, ma è stata piena. È stata come una corsa, una rincorsa verso il Cielo. Ha preso la rincorsa dal giorno della sua prima Comunione, quando ha incontrato Gesù nel suo Corpo e Sangue. Sì, perché Gesù non è un’idea, o una regola morale, no, Gesù è una persona, un amico, un compagno di strada".