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Il Papa: “L’Eucaristia è il momento privilegiato per stare con Gesù”

Papa Francesco, Udienza |  | L'Osservatore Romano, ACI Group Papa Francesco, Udienza | | L'Osservatore Romano, ACI Group

Papa Francesco continua il suo ciclo di catechesi sull’importanza della Messa. Nella seconda Udienza dedicata al nuovo tema, Francesco si concentra sulla “Messa come preghiera”. Perché per Francesco la celebrazione eucaristica è “la preghiera per eccellenza, la più alta, la più sublime, e nello stesso tempo la più concreta”.

Francesco inizia l’Udienza del Mercoledì provando a rispondere alla domanda: “Che cosa è la preghiera”? E’ “anzitutto dialogo, relazione personale con Dio. E l’uomo è stato creato come essere relazionale che trova la sua piena realizzazione solamente nell’incontro con il suo Creatore”. Ma soprattutto sperimentiamo che “l’Eucaristia è il momento privilegiato per stare con Gesù, e, attraverso di Lui, con Dio e con i fratelli”.

Papa Francesco commenta: “Pregare, come ogni vero dialogo, è anche saper rimanere in silenzio, in silenzio insieme a Gesù. Dal misterioso silenzio di Dio scaturisce la sua Parola che risuona nel nostro cuore. Gesù stesso ci insegna come realmente è possibile “stare” con il Padre e ce lo dimostra con la sua preghiera”.

"Quando noi andiamo a Messa e iniziamo a chiacchierare con quello vicino, ma non è il momento di chiacchierare quello della Messa, è il momento di stare in silenzio. Non andiamo ad uno spettacolo, ma ci prepariamo all'incontro con il Signore", aggiunge a braccio il Papa.

Come imparare a pregare? Lo spiega il Papa nella catechesi di oggi: “Il primo punto: essere umili, riconoscersi figli, riposare nel Padre, fidarsi di Lui. Per entrare nel Regno dei cieli è necessario farsi piccoli come bambini. Nel senso che i bambini sanno fidarsi, sanno che qualcuno si preoccuperà di loro”. Dunque ci vogliono fiducia e confidenza.

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"Noi andiamo ad un incontro vivo con il Signore, non andiamo al museo", ci tiene a precisare il Papa.

Il secondo punto è “lasciarsi sorprendere”. “Il bambino – dice il Pontefice -  fa sempre mille domande perché desidera scoprire il mondo; e si meraviglia persino di cose piccole perché tutto è nuovo per lui. Per entrare nel Regno dei cieli bisogna lasciarsi meravigliare”.