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Il Papa spiega il senso dell'accoglienza e dell'ascolto e prega per Nizza

Il Papa all'Angelus |  | Alexey Gotovsky/CNA Il Papa all'Angelus | | Alexey Gotovsky/CNA

L'incontro di Gesù con Maria e Marta è al centro della riflessione che Papa Francesco ha proposto questa mattina ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita domenicale dell'Angelus.

Il Papa ricorda la diversa accoglienza che le due sorelle riservano a Gesù. "Maria si mette seduta ai piedi di Gesù e ascolta la sua parola, invece Marta è tutta presa dalle cose da preparare. Nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, di Gesù".

"L’ospite - spiega il Pontefice - non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato, accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia - l'ospite non è di pietra, va ascoltato . Certo, la risposta che Gesù dà a Marta – quando le dice che una sola è la cosa di cui c’è bisogno – trova il suo pieno significato in riferimento all’ascolto della parola di Gesù stesso, quella parola che illumina e sostiene tutto ciò siamo e che facciamo. Se noi preghiamo davanti al Crocifisso, parliamo e ce ne andiamo... non ascoltiamo Gesù".

Gesù non è solo Signore e Maestro ma è anche "pellegrino e ospite". E ad un ospite - osserva ancora Francesco - va riservato "un atteggiamento fraterno, in modo che si accorga di essere in famiglia e non in un ricovero provvisorio. Così intesa, l’ospitalità - che è una delle opere di misericordia - appare veramente come una virtù umana e cristiana, una virtù che nel mondo di oggi rischia di essere trascurata. Infatti, si moltiplicano le case di ricovero e gli ospizi, ma non sempre in questi ambienti si pratica una reale ospitalità. Si dà vita a varie istituzioni che provvedono a molte forme di malattia, di solitudine, di emarginazione, ma diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato, migrante, profugo, escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo. Persino nella propria casa, tra i propri familiari, può capitare di trovare più facilmente servizi e cure di vario genere che ascolto e accoglienza. Io vorrei chiedervi: tu hai tempo per ascoltare tua moglie, tuo marito... avete tempo da perdere per ascoltare i figli, i nonni, gli anziani... sono noiosi? ma hanno bisogno di essere ascoltati. Imparate a ascoltare e a dedicare più tempo: nella capacità di ascolto c'è la radice della pace".

Al termine dell'Angelus, Papa Francesco è tornato sull'attentato che il 14 luglio scorso a Nizza ha provocato oltre 80 morti. "Nei nostri cuori - ha detto il Papa - è vivo il dolore per la strage che, la sera di giovedì scorso, a Nizza, ha falciato tante vite innocenti, persino tanti bambini. Sono vicino ad ogni famiglia e all’intera nazione francese in lutto. Dio, Padre buono, accolga tutte le vittime nella sua pace, sostenga i feriti e conforti i familiari; Egli disperda ogni progetto di terrore e di morte, perché nessun uomo osi più versare il sangue del fratello. Un abbraccio paterno e fraterno a tutti gli abitanti di Nizza e a tutta la Nazione francese".

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Prima di terminare, il Papa ha rivolto a braccio un saluto "ai cari fratelli cinesi" presenti in Piazza San Pietro.