Non c’è stato un incontro con Papa Francesco, che dovrebbe arrivare dopo la Pasqua con tutti i crismi dell’incontro ufficiale (e non, dunque, nella forma degli incontri privati del predecessore Giuseppe Conte). La notizia che il premier Mario Draghi è stato a Messa in San Pietro, tuttavia, ha fatto rapidamente il giro delle agenzie, perché considerata significativa, considerando che il premier non è solito frequentare Messa a San Pietro.

Scrive l’Adn Kronos che “il presidente del Consiglio Mario Draghi, accompagnato dalla moglie, questa mattina è stato in Vaticano per partecipare in forma strettamente personale e privata alla messa all’Altare della Cattedra. Draghi è arrivato intorno alle 9.25 e ha lasciato San Pietro poco prima delle dieci”.

Non è un mistero che il presidente del Consiglio sia cattolico. Lo scorso anno, ha tenuto un intervento al Meeting CL di Rimini, al quale molti guardano come fossero le linee guida del suo programma di governo. Quando era governatore di Bankitalia, l’Osservatore Romano ospitò il 9 luglio 2009 un suo articolo di commento all’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI appena pubblicata. E il 10 luglio 2020, una volta terminato il suo incarico di governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi è stato nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Il premier è descritto in buoni rapporti anche con il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha incontrato lo scorso 2 marzo in occasione del consueto bilaterale tra Italia e Santa Sede per l’anniversario dei Patti Lateranensi. Secondo le cronache, Draghi avrebbe anche promesso alla Santa Sede di destinare più dei 300 milioni di euro destinati dal precedente governo alle scuole paritarie colpite dalla pandemia e in crisi perché le famiglie non possono più sostenere le rette, specialmente in assenza di lezioni. Dei 12.457 istituti paritari in Italia, il 64 per cento sono cattolici, con 570 mila alunni, e sono tutti inseriti nel sistema educativo nazionale.