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Il Sinodo del giorno, 24 ottobre

Sinodo 2018 | L'ingresso al Sinodo di alcuni presuli  | AG / ACI Stampa Sinodo 2018 | L'ingresso al Sinodo di alcuni presuli | AG / ACI Stampa

Il nuovo Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo, la lettera ai giovani e la discussione del documento finale hanno caratterizzato la giornata del Sinodo. Sabato si voterà il documento finale, e solo dopo il Papa deciderà se pubblicarlo, in che modo renderlo noto e soprattutto se questo sarà da considerare come una esortazione apostolica post-sinodale, cioè parte del Magistero pontificio.

Oggi hanno preso la parola 44 padri sinodali, con molte e sostanziali proposte di modi al documento finale. Tra questi, una discussione sul tema della sinodalità e su come questa sinodalità debba essere intesa, perché non si può considerare che la dottrina sia basata sulla votazione.

Secondo quanto filtra, in molti casi si è cercata di definire la terminologia in maniera più chiara, e in altri si è messo in luce la necessità di un documento stringato, mentre anche l’idea di fare del documento un documento in connessione con l’instrumentum laboris è stata discussa. L’instrumentum laboris aveva il problema di includere l’acronimo LGBT, per la prima volta presente in un documento ufficiale.

Non è stato dunque un caso che, durante il briefing quotidiano in Sala Stampa vaticana, il vescovo Andrew Fuany di Mamfe (Camerun) ha sottolineato categoricamente che “se vado nella mia diocesi con un documento che include la parola LGBT, il 99 per cento mi chiederà cosa sia. Non stiamo parlando di problemi di Chiese particolari, ma parliamo della Chiesa globale”. Il termine LGBT non comparirebbe nel documento finale.

Tra i temi in discussione, anche la necessità di includere il tema della castità nella chiamata alla santità con richiamo a Giovanni Paolo II, la necessità di ripensare le strutture della formazione, la necessità di guardare a un sistema antropologico di tipo classico.

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Nel briefing quotidiano, il Cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco – Frisinga, ha osservato che “la tematica della sessualità non deve essere affrontata per una battaglia ideologica o affrontata solo da un punto di vista fisico”, e sottolineato la necessità di “un linguaggio comprensibile a tutti”, anche ai gruppi lobbistici, in modo da “non essere mal compresi”.

Il testo finale, comunque, è considerato lungo, (sono poco più di 170 paragrafi) e si vedrà come saranno recepiti i modi, che devono essere presentati entro oggi.

Il messaggio ai giovani sarà invece letto alla Messa conclusiva del 28 ottobre, ma anche quello sembra sia stato oggetto di discussione. Il testo, tra le varie cose, pare includa all’inizio una richiesta di perdono sugli abusi,. Molti padri sinodali, infatti, ritengono che il centro di ogni messaggio debba essere Gesù Cristo, e questo è emerso anche dagli interventi nella prima settimana, e dalle relazioni dei circoli minori.

Domani, giornata di pellegrinaggio, che si concluderà nella Basilica di San Pietro con una Messa celebrata alla presenza di Papa Francesco dal Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, con omelia dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e promotore dell’iniziativa.

Venerdì, invece, si voterà il nuovo Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo, che ha il compito di collaborare con il Segretario Generale Fino ad ora, il Consiglio si componeva di 15 membri, 12 eletti dal Sinodo dei vescovi e 3 di nomina pontificia. Il Consiglio sarà ora allargato a 21 membri: 4 eletti dal Sinodo rappresentanti la Chiesa in America (Nord e Sud), tre per ciascun altro continente, 1 esperto del settore che è anche capo di un dicastero vaticano e 4 nominati dal Papa.