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Italia, il Papa nomina i nuovi vescovi di Trento e Belluno

Papa Francesco alla CEI | Papa Francesco incontra i vescovi della CEI riuniti in Assemblea Generale, maggio 2015  | Bohumil Petrik / CNA Papa Francesco alla CEI | Papa Francesco incontra i vescovi della CEI riuniti in Assemblea Generale, maggio 2015 | Bohumil Petrik / CNA

Due nuovi vescovi per Trento e Belluno. Papa Francesco ha accettato la rinuncia – per raggiunti limiti di età – dell’arcivescovo Luigi Bressan di Trento e dal vescovo Giuseppe Andrich di Belluno-Feltre. Al loro posto, vengono promossi due del clero della stessa diocesi: Lauro Tisi a Trento (arcidiocesi di cui era vicario generale) e Renato Marangoni a Belluno, diocesi di cui era già vicario della pastorale.

Cambiano così altri due tasselli della geografia dei vescovi in Italia. L’arcivescovo Bressan, con un passato diplomatico alle spalle che lo ha portato principalmente in Asia (è stato il primo nunzio della Santa Sede in Cambogia), guidava l’arcidiocesi di Trento dal 1999. Il suo successore, mons. Lauro Tisi, ha trascorso tutta la sua carriera ecclesiastica a Trento: sacerdote dal 1987, vicerettore del seminario dal 1988 al 1995, padre spirituale e delegato per i sacerdoti dell’arcidiocesi dal 1995 al 2007, e da quell’anno in poi vicario generale e moderator curiae dell’arcidiocesi. Conosce la macchina e la diocesi, ed è chiamato a portare avanti il lavoro.

Forse, invece, toccherà un compito straordinario a mons. Renato Marangoni. Perché l’ultima eredità che gli ha lasciato il suo predecessore Giuseppe Andrich – vescovo di Belluno-Feltre dal 2004 – è l’avanzamento della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I, papa per soli 33 giorni che proprio in quella diocesi aveva avuto i natali.

In occasione della Messa in ricordo del 37esimo anniversario dell’elezione a Pontefice di Albino Luciani, il 26 agosto scorso, il vescovo Andrich aveva annunciato ai fedeli che era stata finalmente chiusa la positio di Papa Luciani. Una positio che aveva avuto – caso unico nella storia – la testimonianza di un Papa, Benedetto XVI, che una volta diventato emerito aveva potuto prendere parte al processo di beatificazione. “Servono ora i miracoli”, aveva detto il vescovo Andrich, e questi saranno probabilmente riconosciuti sotto il governo di monisgnor Renato Marangoni.

Una laurea alla Gregoriana con una tesi sull’ecclesiologia di Comunione di Paolo VI, e un passato da vicario parrocchiale nel quartiere EUR di Roma, è stato anche vice Direttore dell’Istituto San Luca per la Formazione Permanente del Clero dal 2003 al 2012; dal 2008 è Vicario Episcopale per l’Apostolato dei Laici e Canonico onorario dell’Amplissimo Capitolo della Cattedrale. Dal 2013 è Membro di diritto del Consiglio Presbiterale Diocesano e Presidente Delegato del Consiglio Pastorale Diocesano. Dal 2015 Vicario per la Pastorale.

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È stato nel 2012 Segretario del II Convegno Ecclesiale del Triveneto ad Aquileia. Tra i vari incarichi, è attualmente direttore del Coordinamento Diocesano di Pastorale, Membro del Centro Padovano della Comunicazione Sociale, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Movimento Apostolico Diocesano, Assistente della Consulta delle Aggregazioni Laicali di Padova e del Triveneto.

A questi due vescovi, si aggiunge la nomina del nuovo vescovo di Ales-Terralba: sarà Padre Roberto Carboni, conventuale francescano, segretario generale per la Formazione nel suo ordine, che ha anche un passato (recente, dal 2001 al 2013) di missionario a Cuba, dove è stato Direttore spirituale del Seminario Interdiocesano, Docente di Psicologia e Rettore dei Postulanti, nonché Rettore della Chiesa di San Francesco a La Havana.