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La domanda di Shevchuk: "Signore, perché hai fatto risorgere il mio popolo?"

Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk | L'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk durante la presentazione del libro Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk | L'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk durante la presentazione del libro "Dimmi la verità", Chiesa di San Lorenzo in Piscibus, 25 ottobre 2018 | UGCC

Signore, perché hai fatto risorgere il mio popolo?” Era questa la domanda che l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, si poneva mentre meditava i misteri di Pasqua. E proprio in quel periodo nasceva in don Paolo Asolan, preside del Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, l’idea di scrivere un libro intervista con lui.

Il libro si chiama “Dimmi la verità” (Edizioni Cantagalli), ha la prefazione del Cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ed è un colloquio che spazia dalla vita e la vocazione dell’arcivescovo maggiore fino alle particolarità della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Chiesa della diaspora, perseguitata durante i tempi sovietici, eppure rimasta viva e vitale da essere la più grande delle 23 Chiesa sui iuris in comunione con la Chiesa Cattolica.

“Molti pensano che se i Greco Cattolici non esistessero, la vita sarebbe più facile”, ha notato l’arcivescovo maggiore presentando il libro lo scorso 25 ottobre.

E poi ha raccontato di aver posto lo stesso quesito a Papa Francesco: perché il Signore ha fatto risorgere il nostro popolo? E Papa Francesco ha risposto: “Forse la vostra Chiesa, il vostro popolo ha una missione particolare”.

L’arcivescovo Shevchuk ha poi proseguito con le memorie. Durante la Pasqua, mentre lui e don Paolo Asolan maturavano l’idea di scrivere il libro, si meditava anche il Vangelo di Giovanni. E lui andava indietro al ritiro spirituale che fece prima di diventare vescovo, e uno dei suoi confratelli vescovi gli fece notare: “Sai che noi vescovi siamo successori di quelli che hanno visto il risorto”.

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Chiosa l’arcivescovo maggiore Shevchuk: “Parlando con don Paolo, io pensavo: ‘Signore, ma anche noi greco cattolici ucraini abbiamo visto risorto il corpo della nostra Chiesa. Abbiamo visto la nostra Chiesa annientata, crocifissa, negata. Abbiamo visto l’evento della Grande Resurrezione della Chiesa”.

Ed è questa la missione della Chiesa Greco Cattolica, secondo l’arcivescovo maggiore: quella di “testimoniare quello che abbiamo visto con i nostri occhi e con le nostre mani, affinché la nostra gioia sarà piena”.

Il tema del libro è la verità, e lo dice il titolo, ed è un tema che l’arcivescovo maggiore Shevchuk vede declinato nella vita di ogni giorni. “I padri sinodali – ha raccontato – mi avvicinano e mi chiedono: Dimmi la verità, cosa succede da te in Ucraina? E ‘Dimmi la verità’ è anche il nome di una canzone italiana. Ed è il titolo del libro. Ma nella conversazione io non pensavo a temi filosofici. Volevo contemplare la verità per la mia Chiesa”.

Ha aggiunto: “Chiedevo al Signore quale era la missione che ci avrebbe dato. Perché veramente ognuno di noi ha la sua missione in questo mondo. Lo vediamo al Sinodo sui giovani: abbiamo riflettuto sulla loro vocazione, e questa vocazione può essere percepita attraverso la missione che uno deve compiere in questa vita”.

L’arcivescovo maggiore ha poi allargato il tema, ha guardato alla missione di Chiesa Orientale e Chiesa Occidentale, alla necessità di condividere “quello che siamo, per comprendere la nostra missione ed essere autentici testimoni del Cristo risorto”.

È questo, per Beatitudine Shevchuk, il senso di “un dialogo che è nato tra due uomini di fede, e che si auspica possa diventare un dialogo tra voi, un libro che interpella l’uomo e la donna di oggi, perché veramente oggi abbiamo bisogno di comprendere il senso della vita”.

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