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Lavoro, Santoro: "Offriamo proposte per un modello di sviluppo diverso"

L'Arcivescovo Filippo Santoro |  | ACI Stampa L'Arcivescovo Filippo Santoro | | ACI Stampa

Ha preso il via ieri a Cagliari la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema “Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo, solidale”. Una fucina di idee e di proposte concrete per aiutare l’Italia su una delle problematiche più impellenti da sempre. Dell’organizzazione e degli obiettivi, Aci Stampa ha parlato con l’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Filippo Santoro, Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.

Ci siamo preparati innanzi tutto con un lavoro intenso nel comitato, composto da uomini di scienza, economisti, sociologi, statistici ma anche da pastori, rappresentanti della cultura: un clima positivo, sinodale. Poi lo abbiamo rivissuto visitando le diocesi, e qui sono stati preparati dei contributi sia di denuncia, sia di buone pratiche. Poi c’è stato un lavoro sul territorio: non volevamo fare un convegno ma un cammino partecipato in cui ci fossero dati e numeri, ma soprattutto le facce delle persone. C’è un clima di collaborazione e un desiderio che qusto clima continui qui, perché la partita si gioca qui.

Quali sono gli obiettivi di questa Settimana Sociale?

Valorizzare tutte le esperienze migliori, come risposta al problema del lavoro anche in situazioni avverse e poi l’obiettivo fondamentale è che a partire dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dalla Costituzione c’è un punto che galvanizza tutto, che è la questione del lavoro degno. Questo è il punto centrale, il lavoro degno che è quello per la vita, per la difesa dell’ambiente, per la dignità delle persone.

Lei viene da Taranto, una diocesi in prima linea su questo fronte…

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Ci siamo. Porto l’esperienza di chi è ferito dall’inquinamento e chiede un ambiente pulito, ma anche dalla lunga fila delle persone che vedono a rischio il proprio lavoro. Perciò ho le facce della gente e una moltitudine di giovani disoccupati che chiede, che lascia curriculum… Ho sulla pelle le domande e le attese di tutta questa gente.

Come l’Italia può ottenere risultati sul fronte del lavoro, guardando a Cagliari?

La proposta che facciamo non è per una parte, per i cattolici e non è solo per un problema. E’ come riprendendo il grande filone iniziato con Giuseppe Toniolo, offrire linee e direzioni per un modello di sviluppo diverso. In questa direzione vanno le nostre proposte che presenteremo al Parlamento e al Governo.