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Le stazioni quaresimali, la Cattedrale di San Giovanni

I neofiti nel battistero

Il Battistero lateranense |  | OB Il Battistero lateranense | | OB

Il sabato della Settimana di Pasqua la stazione si celebra per l’ultima volta nella cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano.

C’è un motivo, spiega Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali del 1588:

In questo dì vi fu posta la Statione per li Neofiti, perché nell’ottavo giorno del loro battesimo si rappresentavano alla chiesa dove erano stati battezzati, & la mattina ricevevano gl’Agnusdei cerei.”

Ugonio allude alla tradizione degli Agnus Dei di cera. Si tratta di piccoli medaglioni di cera che si facevano con la cera del cero Pasquale della Cappella Sistina e delle altre chiese di Roma. Erano ovali e portavano su un lato l’immagine dell’Agnello di Dio insieme allo stemma e il nome del Papa che li aveva benedetti e immersi nel crisma.

Si facevano nel primo anno del pontificato e poi ogni sette anni. Si fabbricavano dai monaci a Santa Croce in Gerusalemme. Venivano annoverati tra i Sacramentali e gli si attribuiva la virtù di conferire la grazia e di cancellare i peccati veniali. Pare che l’ultimo Papa a farli sia stato Giovanni XXIII.

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“Doppo il Vespero,”, continua Ugonio, “& la processione al fone, nell’Oratorio di S. Croce deponevano le vesti bianche, onde è detto il Sabbato il Albis.”

Ugonio tace il fatto che l’antico Oratorio della Santa Croce, costruito nel V secolo accanto al battistero lateranense, era appena stato demolito dal  su amato Papa Sisto V per fare spazio per la nuova piazza davanti al Laterano, dove voleva dare la solenne benedizione del giorno di Pasqua.

Così infatti scrive Ugonio nel capitolo dedicato alla prima stazione al Laterano:

“Resta hora a dire qualche cosa de alcuni luoghi congionti alla chiesa Lateranense. Passato l’Hospedale, verso la chiesa a man dritta si calava già in un scoperto, dove in faccia era una Chiesiola, con cinque Cappellette. Questa era un’Oratorio, come scrive Anastasio, che fece Papa Hilaro intorno al 465.”

“Et si chiamava l’Oratorio di santa Croce,”, spiega Ugonio, “onde ne i cantoni si vedevano quattro Croci con vari lavori nel muro commesse, con ornamenti intorno di Musaico, & diverse incrostature.”

“Ma,” aggiunge, “questo luogo & Cappelle, essendo del tutto rovinate & desolate, si che più non si celebrava, è parso il meglio in quest’ultima restaurazione del Laterano si levassero, acciò la vista della nuova facciata della Chiesa, & Palazzo Lateranense fatto da Sisto quinto maggiormente apparisse.”

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