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Letture, quando la preghiera a Maria scalda il cuore degli anglicani

Da John Henry Newman a Rowan Williams

San Luca che mostra un dipinto della Vergine (1652-1653). Questo dipinto del Guercino raffigura la creazione dell'icona della Vergine Odigitria. |  | Wikipedia San Luca che mostra un dipinto della Vergine (1652-1653). Questo dipinto del Guercino raffigura la creazione dell'icona della Vergine Odigitria. | | Wikipedia

Il giorno dell’Immacolata appena trascorso è La festa che ci introduce nel mistero dell’Incarnazione, nel mistero di una giovane donna che dice sì e apre un capitolo nuovo della storia dell’umanità.

Una prima immagine, immediata, quando cerchiamo di visualizzare la scena incredibile: una ragazza inginocchiata, con le spalle incassate e le mani alzate, ad esprimere stupore ma anche paura, mentre su di lei incombe l’arcangelo Gabriele, il messaggero di Dio, con il più grande e inaudito annuncio di ogni tempo: sarà la madre di Dio. Un gatto schizza via terrorizzato, la stanza, modesta, è in disordine: il Mistero più grande irrompe nella quotidianità. Parliamo dell’Annunciazione di Lorenzo Lotto, un’opera straordinaria per forma, bellezza e originalità. La convenzione del racconto, qui, viene trasformata e resa carne e sangue, potenza e tremore. Di immagine in immagine, indietro nel tempo, ci appaiono le icone tradizionali della Vergine e del Bambino provenienti dall'Oriente cristiano: Odigitria, Eleousa, Orante. Ed è un libro, ripubblicato proprio in queste settimane, che ce le ripropone: Meditava queste cose nel suo cuore,  di Rowan Williams,  arcivescovo anglicano e teologo britannico, è stato arcivescovo di Canterbury dal 2003 al 2013. 

"Pregare con le icone": questo è il sottotitolo che l’arcivescovo  Williams ha voluto dare a questo libro, in fondo questo è proprio l’autentico significato di un’icona. Che non è solo un’opera d’arte al pari di qualsiasi altra, come si spiega nell’introduzione del libro. L’arte dell’icona è un’arte liturgica: nella  tradizione della Chiesa ortodossa, l’icona non è soltanto un arredo decorativo o un supporto visivo. Si prega con le icone, che introducono ad una dimensione di mistero, oltre le porte regali attraversate da colui che dipinge icone, come le ha definite straordinariamente lo studioso, scrittore, martire Pavel Florenskij.

Un mistero non lontano da noi, dal nostro cuore, sul quale possiamo alzare lo sguardo ed entrare in comunione. E il libro di Rowan Williams  mostra come farlo, con un linguaggio semplice, originale e profondo.

Ma c’è un altro filo che ci conduce lungo una strada illuminata dalla presenza di Maria. L’arcivescovo Wlliams è anglicano, come abbiamo ricordato, e nel meditare sulla Madre di Dio ritroviamo, all’altro capo del filo, un altro protagonista straordinario: il cardinale John Henry Newman. Anglicano, convertito al cattolicesimo, cardinale, canonizzato nel 2019 da papa Francesco. Animato da un amore e una fede profonda e fortissima per Maria.

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"Lei ha più di ogni altro, più degli angeli e dei santi, la grande, vittoriosa forza della preghiera. (…) Quando lei difende la Chiesa, né altezza o profondità, né uomini cattivi o spiriti del male, né grandi monarchi, né astuzia di uomo, né violenza di popolo possono fare del male. Veramente Maria è la Vergine potente". Vergine potente: così appare a Newman la Madre di Dio. Una definizione non usuale, ma che, incastonata nelle righe citate  tratte dalle Meditazioni per il mese di maggio, descrive pienamente  il pensiero, l’amore e la fede dell’autore nei confronti della Madonna.

Sappiamo quanto è vasta l’opera scritta che il santo ci ha lasciato, e che dovrebbe essere molto più frequentemente letta e approfondita. Dentro questo universo di pensiero, di intelligenza, di arguzia e di bellezza, potremmo rintracciare un percorso di vera e propria mariologia, tratteggiata da un punto di vista personale e vissuto.  Maria diventa per quello che possiamo considerare uno die maggiori pensatori cristiani un riferimento continuo. Il mistero dell’Incarnazione, che da’ inizio all’intera storia della salvezza,  e la Vergine che ne è al centro, rappresenta un punto fermo nelle sue meditazioni, anche quando Newman apparteneva alla chiesa anglicana,  prima della conversione al cattolicesimo, avvenuta nel 1845, ed è naturalmente proseguita costantemente.

La vita della Chiesa e degli uomini non possono non avere Lei come orizzonte, ai suoi piedi si depongono il fardello degli affanni, dei dolori e delle speranze, come ha ricordato, anche con la sua viva emozione fino alle lacrime, papa Francesco ieri, a piazza di Spagna, durante l’omaggio e la preghiera davanti alla statua dell’Immacolata Concezione.

"Se è veramente la beata Vergine — scrive Newman nella Lettera a Pusey — colei che la Sacra Scrittura rappresenta come vestita di sole, coronata da dodici stelle, e con la luna come sgabello dei suoi piedi, quale grandezza e quale gloria non le può essere attribuita? E cosa dobbiamo dire di coloro che, per ignoranza, rifiutano la voce della Bibbia, la testimonianza dei Padri, le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente, e parlano e agiscono con disprezzo verso colei che il Signore si è compiaciuto di onorare?".

 

J.H.Newman, Maria. Lettere, Sermoni, Meditazioni (2020, pagine 220, euro 16) e 

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Sulla preghiera (2020, pagine 160, euro 16), tradotti e curati da Giovanni Velocci, Iaca Book edizioni

 

R.Williams, Meditava queste cose nel suo cuore. Pregare con le icone della Vergine Maria, Edizioni Messaggero Padova, pp.82, euro 10