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Martiri di Bulgaria, il Cardinale Sandri: “La violenza non ha cancellato la loro vita”

Celebrazione votiva dei Beati Martiri di Bulgaria a Roma, organizzata dall’Ambasciata di Bulgaria Presso la Santa Sede

Cardinale Sandri, San Bartolomeo all'Isola | Il Cardinale Leonardo Sandri celebra a San Bartolomeo all'Isola la Messa votiva per i martiri di Bulgaria, 1 febbraio 2021 | AG / ACI Group Cardinale Sandri, San Bartolomeo all'Isola | Il Cardinale Leonardo Sandri celebra a San Bartolomeo all'Isola la Messa votiva per i martiri di Bulgaria, 1 febbraio 2021 | AG / ACI Group

“In Bulgaria l’aspetta la corona del martirio”. Pio XII non nascose, al passionista Eugenio Bossilkov, la sorte che lo avrebbe atteso nella sua patria. Era il 1948. Nel 1952, Bossilkov fu fucilato insieme a tre padri Assunzionisti, accusato di essere un sovversivo ed infiltrato da una potenza straniera, la Sede Apostolica. L’episodio è stato ricordato dal Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, nell’omelia che ha tenuto alla celebrazione eucaristica votiva dei Beati Martiri di Bulgaria.

La celebrazione si è tenuta l’1 febbraio nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola, che è dedicata ai martiri del XX secolo. La Messa è stata celebrata su iniziativa della Ambasciata di Bulgaria presso la Santa Sede in occasione del decimo anniversario dell’Istituzione della Giornata di Riconoscimento e Rispetto delle vittime dei totalitarismi, e in particolare del regime comunista.

Fu proprio l’1 febbraio 1945 che una Corte Popolare in Bulgaria condannò a morte 2618 persone, alcune centinaia delle quali sottoposte ad esecuzione già in quella giornata. I tre padri assunzionisti uccisi nel 1952 con il Beato Bossilkov sono Pavel Dzidzov, Kamen Vichev e Josafat Scisckov. Le loro reliquie erano già a San Bartolomeo all’Isola. Ora, si è aggiunta la reliquia del Beato Bossilkov.

Nella sua omelia, il Cardinale Sandri ha ricordato che “questo giorno ci fa sentire la forza della comunione e della testimonianza, l’intrecciarsi di una celebrazione civile con la dimensione della fede: le vittime infatti appartenevano a diversi gruppi sociali e religiosi, eppure la violenza cieca li prese di mira tutti insieme”.

Il cardinale ha sottolineato che “il totalitarismo si accanì contro la dignità inviolabile dell’uomo e l’anelito più profondo del suo cuore, quello della libertà, cercando di sopprimerlo soffocandolo con una ideologia che tentava di eliminare Dio per sostituirlo con il suo sistema di pensiero e di azione”. “Ci accorgiamo oggi – ha detto il Cardinale Sandri - della verità delle parole del beato Bossilkov ‘le tracce del nostro sangue sono garanzia di uno splendido futuro per la Chiesa in Bulgaria’.”

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Il prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali spiega che il valore della vita dei martiri “non è stato cancellato dalla violenza che li ha colpiti, anzi è brillato ancora più alto come le stelle nel firmamento: una luce non orgogliosa, ma che gioisce nel venire condivisa”.

Ha concluso il Cardinale: “In quest’isola Tiberina, che divide in due le acque del Tevere, chiediamo la grazia per la Bulgaria e per tutti noi, di rimanere saldi sulla roccia di Cristo e dei suoi testimoni lungo la storia, roccia che nessuna corrente impetuosa può far vacillare. Insieme però, di non lasciare che il lavacro battesimale che un giorno tutti ci ha rinnovato, scorra via da noi senza trasformarci ogni giorno sempre più a immagine di Cristo, che ci ha creati e redenti”.

Perché “solo così, saremo capaci di rimanere vincitori di fronte alle antiche e nuove ideologie che anche nel mondo di oggi sfigurano il volto dell’altro trasformandolo da fratello in nemico, ergono muri, generano divisione, lasciando alla fine l’uomo più solo e il suo cuore più povero”.