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Natale, Cei: "Celebrare la Messa della Notte in un orario compatibile col coprifuoco"

Comunicato finale del Consiglio episcopale permanente straordinario

Un momento del consiglio permanente in modalità on line |  | CEI Un momento del consiglio permanente in modalità on line | | CEI

“I Vescovi si sono confrontati circa le prossime celebrazioni natalizie, in modo particolare sulla Messa nella notte di Natale, sottolineando la necessità di prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto coprifuoco”. Lo scrive la Conferenza Episcopale Italiana nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente straordinario riunitosi in videoconferenza.

Si fa strada dunque l’ipotesi che il 24 dicembre possa essere celebrata la Messa della Notte intorno alle ore 20, in modo da non infrangere il coprifuoco imposto dal Governo e che scatta alle 22 in tutta Italia.

“Tenuto conto delle diverse situazioni – si legge nel comunicato finale - sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di orientare i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno”.

Nello stesso tempo i Vescovi hanno proposto “di promuovere, nella solennità dell’Immacolata Concezione, un momento di preghiera comunitaria, con il Santo Rosario, da vivere insieme in preparazione al Natale”.

In apertura dei lavori si è collegato dal Policlinico Gemelli anche il Cardinale Presidente Gualtiero Bassetti, dove si trova ricoverato in convalescenza per l’infezione da coronavirus.

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“Carissimi Confratelli – ha detto Bassetti - davvero ben trovati per questo Consiglio Permanente, eccezionale nella sua forma, ma necessario, per i motivi che conosciamo. Mi auguro che sia davvero sostenuto dalla grazia del Signore e ci apra a proposte operative. Come sapete, io sono reduce da un periodo di malattia COVID molto grave. Pensavo di essere giunto al limite. Mi verrebbe da dire al limitar di Dite. Ho avvertito però, in tutto questo travaglio, la presenza forte del Signore. Quello di oggi, da parte mia, vuol essere soltanto un saluto affettuoso e grato per ciascuna delle vostre persone, perciò ho solo una parola da esprimervi: grazie”.

“Grazie – ha aggiunto - perché avete pregato per me! La fraternità è posta nelle nostre mani, come una sfida inderogabile.  Vi saluto uno per uno e ancora grazie: vi ho sentito davvero vicini nei momenti più gravi del mio calvario. Anche la vostra gente ha pregato per me! Grazie”.

Infine sulla nuova versione del Padre Nostro, inserito nel nuovo Messale, “i Vescovi auspicano che si cominci ad avvalersi da subito della nuova versione in tutte le altre celebrazioni liturgiche sacramentali e non sacramentali come pure nelle pratiche della pietà popolare”.