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Nomine, la Penitenzieria Apostolica completa i ranghi del tribunale

Tra i provvedimenti oggi, anche la nomina dell’Esarca per i fedeli siri a Gerusalemme, Palestina e Giordania

Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Archivio ACI Basilica di San Pietro | Una veduta della Basilica di San Pietro | Archivio ACI

Un consigliere per la Penitenzieria Apostolica, un nuovo esarca per i fedeli siro-cattolici di Gerusalemme, Palestina e Giordania. Continua l’attività della Chiesa, nonostante il coronavirus, e vanno avanti gli annunci di nomine, che completano delle caselle rimaste vacanti.

La nomina di Don Giuseppe Tonello come consigliere della Penitenzieria Apostolica va a completare i ranghi del primo tribunale della Curia romana, nonché il più antico dicastero di Curia.

Don Tonello appartiene al Clero Romano, ed è Cancelliere del Vicariato di Roma, nonché membro del Consiglio Presbiteriale della Commissione disciplinare dello stesso vicariato. È stato tra quelli che hanno implementato le linee guida anti-abusi del Vicariato di Roma, che Papa Francesco aveva annunciato al termine del summit sugli abusi del febbraio 2019. Dal 2017, la CEI aveva dato a don Giuseppe Tonello anche l’incarico di assistente teologico nazionale dell’Unione Cattolica Italiana Tecnici.

I consiglieri sono parte della Penitenzieria, così composta: il penitenziere maggiore, il Cardinale Claudio Piacenza, il reggente, Jozef Nykiel, e cinque prelati: un teologo, un canonista e tre consiglieri. Questi costituiscono la Segnatura, cioè i membri del tribunale.

La nomina di don Tonello va dunque a completare la terna di consiglieri. Il 4 novembre 2019, Papa Francesco aveva nominato consiglieri padre Paolo Benanti, del Terzo Ordine Regolare, esperto di intelligenza artificiale e corrispondente della Pontificia Accademia per la Vita; e don Marco Panero, salesiano, teologo morale.

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Camil Afran Antoin Semaan è stato invece eletto esarca per i fedeli siri di Gerusalemme, Palestina e Antiochia. Il reverendo Samaan era già Amiministratore Patriarcale dell’esarcato, nominato dal Patriarca Younan lo scorso novembre dopo le dimissioni dell’esarca Gregoire Boutros Melki, che era in carica dal 2002 e ormai ottantenne.

Papa Francesco ha concesso il suo assenso all’elezione e ha assegnato a Samaan la sede titolare di Gerapoli di Siri. Nato a Beirut nel 1980, con studi tutti condotti in Libano, è stato ordinato sacerdote nel 2006, e dal 2006 al 2016 è stato vicario parrocchiale, segretario del Patriarca, cancelliere patriarcale e membro del Tribunale Patriarcale.

Dal 2016 è stato assistente dell’esarca Melki nell’esarcato patriarcale di Gerusalemme. La scelta del Patriarca Younan di nominarlo amministratore è dunque nata nel segno della continuità.

L’esarcato patriarcale di Gerusalemme è una sede della Chiesa Cattolica Sira, che è una Chiesa patriarcale sui iuris. L’esarcato è soggetto direttamente al Patriarcato di Antiochia dei Siri, conta 4 mila battezzati (secondo dati del 2015) ed ha giurisdizione sui fedeli cattolici di rito siriaco-occidentale di Israele, Giordania e Palestina.

L’esarcato ha tre parrocchie: quella di San Tommaso a Gerusalemme; quella di San Giuseppe a Betlemme; quella dell’Immacolata Concezione ad Amman.

L’esarcato fu eretto nel 1890, e la prima sede era presso la Porta di Damasco di Gerusalemme. Quindi, la sede fu trasferita a Betlemme nel 1948, e di nuovo a Gerusalemme nel 1965. L’attuale residenza dell’esarca è a Gerusalemme, in via dei Caldei. Lì, nel 1986, sono state costruite la chiesa di San Tommaso, il Foyer Saint Thomas e il centro giovanile.

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