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Papa Francesco a Bari: “L’unico estremismo cristiano è quello dell’amore”

La celebrazione eucaristica conclude il Meeting Mediterraneo frontiera di pace, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana

Papa Francesco celebra la Messa a Bari |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari | | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari | | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari | | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari |  | Daniel Ibanez CNA
Papa Francesco celebra la Messa a Bari | | Daniel Ibanez CNA

“Se qualcuno pensa male di me, se qualcuno mi fa del male, non posso ripagarlo con la stessa moneta? No, dice Gesù: non-violenza, nessuna violenza”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa celebrata in Corso Vittorio Emanuele II a Bari, a conclusione del meeting “Mediterraneo frontiera di pace”, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana. 40.000 circa i fedeli che hanno preso parte alla celebrazione secondo quanto riferito da CEI e Santa Sede.

“Gesù - ha spiegato Francesco - chiede di amare anche chi ci fa del male” perché il “nostro Padre, ama sempre tutti, anche se non è ricambiato. Gesù non ha puntato il dito contro quelli che l’hanno condannato ingiustamente e ucciso crudelmente, ma ha aperto loro le braccia sulla croce. E ha perdonato. Allora, se vogliamo essere discepoli di Cristo, se vogliamo dirci cristiani, questa è la via. Amati da Dio, siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non ricercare alcun utile nel bene che facciamo”.

“Gesù - ha proseguito il Pontefice - non parla per paradossi, non usa giri di parole. È diretto e chiaro. Sono parole volute, precise. Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. È la novità cristiana. È la differenza cristiana. Pregare e amare: ecco quello che dobbiamo fare; e non solo verso chi ci vuol bene, non solo verso gli amici, non solo verso il nostro popolo. Perché l’amore di Gesù non conosce confini e barriere. Il Signore ci chiede il coraggio di un amore senza calcoli. Perché la misura di Gesù è l’amore senza misura”.

Il Papa ricorda che “il comando dell’amore non è una semplice provocazione, sta al cuore del Vangelo. Sull’amore verso tutti non accettiamo scuse, non predichiamo comode prudenze. Il Signore non è stato prudente, non è sceso a compromessi, ci ha chiesto l’estremismo della carità. È l’unico estremismo cristiano: quello dell’amore”.

“Chi ama Dio - ha ribadito ancora una volta Papa Francesco - non ha nemici nel cuore. Il culto a Dio è il contrario della cultura dell’odio. E la cultura dell’odio si combatte contrastando il culto del lamento. Ecco la rivoluzione di Gesù, la più grande della storia: dal nemico da odiare al nemico da amare, dal culto del lamento alla cultura del dono. Se siamo di Gesù, questo è il cammino!”.

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“La soluzione - ha concluso il Pontefice - non è sfoderare la spada contro qualcuno e nemmeno fuggire dai tempi che viviamo. La soluzione è la via di Gesù: l’amore attivo, l’amore umile, l’amore fino alla fine. Va chiesta anche la grazia di vedere gli altri non come ostacoli e complicazioni, ma come fratelli e sorelle da amare. Scegliamo oggi l’amore, anche se costa, anche se va controcorrente. Non lasciamoci condizionare dal pensiero comune, non accontentiamoci di mezze misure”.