"L’innovazione dell’imprenditore oggi dev’essere in primo luogo innovazione nella cura della casa comune". Papa Francesco lo ha detto ricevendo in udienza un Gruppo di Amministratori Delegati di grandi imprese e banche che per il Papa "sono soggetti che incidono sulle dinamiche dei rapporti internazionali".

Francesco indica tre sfide: "la cura dell’ambiente, la cura dei poveri e la cura dei giovani". Per la cura dell' ambiente, dice il Papa "non basta più rispettare le leggi degli Stati, che procedono troppo lentamente: occorre innovare anticipando il futuro, con scelte coraggiose e lungimiranti che possano essere imitate". Francesco parla di ’“economia circolare”  per la materia ma "non abbiamo ancora imparato – permettetemi l’espressione – a “riciclare” e non scartare le persone, i lavoratori, soprattutto i più fragili, per i quali vige spesso la cultura dello scarto. Siate diffidenti verso una certa “meritocrazia” che viene usata per legittimare l’esclusione dei poveri, giudicati demeritevoli, fino a considerare la povertà stessa come colpa". Quindi "la sfida è includere i poveri nelle aziende". E "i giovani sono spesso tra i poveri del nostro tempo: poveri di risorse, di opportunità e di futuro" Serve una’“ospitalità aziendale”, "che significa accogliere generosamente i giovani anche quando non hanno l’esperienza e le competenze richieste, perché ogni lavoro si impara solo lavorando".

Serve una vera generosità e responsabilità: " il Signore - conclude il Papa- vi aiuti a usarla e a fare scelte coraggiose, a vantaggio dell’ambiente, dei poveri e dei giovani. Sarà l’investimento, anche economico, più fruttuoso".