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Papa Francesco: "Cristo Re ci dice che il vero potere è l'amore"

Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

La vita del creato non avanza a caso, ma procede verso una meta finale: la manifestazione definitiva di Cristo, Signore della storia e di tutto il creato. La conclusione della storia sarà il suo regno eterno”. Lo ha ricordato Papa Francesco durante l’Angelus in occasione della solennità di Gesù Cristo Re dell’universo.

Commentando il Vangelo odierno, il Papa ricorda che “Gesù non ha ambizioni politiche. Per  Gesù il regno è un’altra cosa, e non si realizza certo con la rivolta, la violenza e la forza delle armi. Gesù vuole far capire che al di sopra del potere politico ce n’è un altro molto più grande, che non si consegue con mezzi umani. Lui è venuto sulla terra per esercitare questo potere, che è l’amore, rendendo testimonianza alla verità”.

E questa - aggiunge Francesco - “è il messaggio essenziale del Vangelo: Dio è amore e vuole stabilire nel mondo il suo regno di amore, di giustizia e di pace. Questo è il regno di cui Gesù è il re, e che si estende fino alla fine dei tempi. La storia insegna che i regni fondati sul potere delle armi e sulla prevaricazione sono fragili e prima o poi crollano. Ma il regno di Dio è fondato sul suo amore e si radica nel cuore, conferendo a chi lo accoglie pace, libertà e pienezza di vita. Tutti noi vogliamo, pace, libertà, pienezza: lascia che Dio si radichi nel tuo cuore e avrai pace, libertà e pienezza”.

Oggi - prosegue il Pontefice - “Gesù ci chiede di lasciare che Lui diventi il nostro re. Un re che con la sua parola, il suo esempio e la sua vita immolata sulla croce ci ha salvato dalla morte, indica la strada all’uomo smarrito, dà luce nuova alla nostra esistenza segnata dal dubbio, dalla paura e dalle prove di ogni giorno. Ma non dobbiamo dimenticare che il regno di Gesù non è di questo mondo. Egli potrà dare un senso nuovo alla nostra vita, a volte messa a dura prova anche dai nostri sbagli e dai nostri peccati, soltanto a condizione che noi non seguiamo le logiche del mondo e dei suoi re”.

Dopo la recita dell’Angelus Papa Francesco ha ricordato l’Holodomor, la carestia subita dagli ucraini “provocata dal regime sovietico che causò milioni di vittime. L’immane ferita del passato sia un appello per tutti perché tali tragedie non si ripetano mai più. Preghiamo per quel caro Paese e per la pace tanto desiderata”.

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