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Papa Francesco: dopo la riforma del Sinodo, un incontro con i giovani

Conferenza Stampa Episcopalis Communio | Il Cardinale Baldisseri, l'arcivescovo Fabene, il professor Vitali nella conferenza stampa del costituzione Conferenza Stampa Episcopalis Communio | Il Cardinale Baldisseri, l'arcivescovo Fabene, il professor Vitali nella conferenza stampa del costituzione "Episcopalis Communio", Sala Stampa della Santa Sede, 18 settembre 2018 | Daniel Ibanez / ACI Group

Un incontro del Papa con i giovani all’inizio del Sinodo, esteso a tutti, per una “grande festa”, in cui i giovani possono presentare al Papa e ai padri sinodali “le loro istanze e le loro esigenze”: lo annuncia il Cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, al termine della conferenza stampa di presentazione della Costituzione Apostolica “Episcopalis Communio”, che riforma il regolamento del Sinodo dei vescovi.

L’incontro avverrà il 6 ottobre, alle 17, in Aula Paolo VI. Un comunicato del Sinodo dei vescovi ricorda del pre-sinodo dei giovani dello scorso marzo, e sottolinea che “il Papa desidera ora nuovamente incontrare” i giovani “”insieme a tutti i Padri sinodali, per ascoltarli e accogliere le loro proposte per poterne usufruire nel Documento finale del Sinodo”.

Si tratta di uno – continua il comunicato - “speciale incontro permette ai giovani di offrire nell’occasione esperienze concrete circa la loro vita nello studio e nel lavoro, i loro sentimenti, il loro futuro e la loro scelta vocazionale”. La manifestazione ha come titolo “NOI PER – Unici, Solidali, Creativi”, ed è curata dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, e avrà “come filo conduttore tante testimonianze di giovani, inframmezzate da momenti musicali e artistici, su tre temi cari ai giovani: la ricerca della propria identità, le relazioni e la vita come servizio e donazione”.  

La riforma del Sinodo dei vescovi viene presentata come “una messa a punto” di un organismo che non si riformava da 53 anni, che – spiega il Cardinale Baldisseri – “illustra il ministero dei vescovi come servizio al popolo”, “reclama il protagonismo di tutti i battezzati” e rilegge “ la dottrina dell’episcopato in chiave comunionale”.

Il Cardinale Baldisseri poi ricorda anche l’articolo3 della Costituzione Apostolica in cui si stabilisce che “se lo ritiene opportuno, particolarmente per ragioni di natura ecumenica, il Romano Pontefice può convocare un’Assemblea sinodale secondo altre modalità da lui stesso stabilite”.

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La natura ecumenica del Sinodo, spiega l’arcivescovo Fabio Fabene, sotto segretario del Sinodo, riguarda il tema, che “può essere ad esempio la pace”, ma poi “sarà il Papa a decidere modi e modalità” di questa particolare assise.

Le novità riguardano soprattutto il fatto che il documento finale del Sinodo può avere natura magisteriale se il Papa lo approverà, e quindi potrebbe non essere pubblicata la solita esortazione post sinodale. Ci vuole, ovviamente, “il consenso più largo possibile dei padri sinodali”, sottolinea l’arcivescovo Fabene, ma non viene definita nella conferenza stampa “l’unanimità morale” di cui si parla nel documento (“di certo, sarà più del 50 per cento, commenta il Cardinale Baldisseri).

Cade anche il consenso sinodale, che era parte dell’idea di comunione per cui le propositiones finali venivano approvate e pubblicate solo se c’era convergenza dei 2 terzi dei vescovi partecipanti. “Le proposizioni – commenta il Cardinale Baldisseri – non erano un testo, ma erano frasi coordinate. Già con gli ultimi due sinodo, abbiamo applicato questo principio con la prassi voluta dal Papa”.

Nel Sinodo 2014, le preposizioni del documento erano state pubblicate dando nota anche dei voti che avevano ottenuto.

Il Professor Dario Vitali ha rimarcato che prima si votava sulle propositiones, ma c’è una lezione che arriva dal Concilio, e in particolare da Paolo VI, che era “accusato di essere un Papa che voleva a tutti i costi trovare il punto di compromesso, in realtà cercava il maggior consenso possibile, è un dinamismo che mi sembra fondamentale per una assemblea sinodale”.

Vengono anche istituzionalizzati organizzazioni come il pre – sinodo, o come i questionari e la consultazione del Popolo di Dio, nel principio – sottolinea il professor Vitale – che “ciò che tocca tutti, da tutti deve essere trattato”.

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