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Papa Francesco, è comodo cercare un colpevole, anziché porsi domande più impegnative

Papa Francesco all' Angelus |  | Vatican Media Papa Francesco all' Angelus | | Vatican Media

"Come il cieco, sappiamo vedere il bene ed esser grati per i doni che riceviamo? Testimoniamo Gesù oppure spargiamo critiche e sospetti? Siamo liberi di fronte ai pregiudizi o ci associamo a quelli che diffondono negatività e pettegolezzi? Siamo felici di dire che Gesù ci ama e ci salva oppure, come i genitori del cieco nato, ci lasciamo ingabbiare dal timore di quello che penserà la gente?" e  poi come accettiamo le sofferenze e le persone ai margini, chiede il Papa, le accogliamo "come maledizioni o come occasioni per farci vicini a loro con amore?" Sono le domande che Papa Francesco pone ai fedeli dopo il commento alla liturgia di oggi che riporta il brano evangelico della guarigione del cieco nato. Gesù rompe gli schemi e i tabù dei "giudei" come li chiama l'apostolo Giovanni, e mette in discussione le coscienze. "E' comodo cercare un colpevole, anziché porsi domande più impegnative" dice il Papa. Davanti al segno di Gesù "emergono cuori chiusi di fronte al segno di Gesù, per motivi diversi". E tante volte cerchiamo una via di uscita più elegante piuttosto che cercare la verità, aggiunge il Papa. Ma il cieco invece "libero nel corpo e nello spirito, rende testimonianza a Gesù: non inventa nulla e non nasconde nulla" perché ora guarito non "teme più, perché Gesù gli ha dato piena dignità" quando Gesù ci guarisce ci sono dignità e "di sabato, davanti a tutti, lo ha liberato e gli ha donato la vista senza chiedergli nulla, nemmeno un grazie, e lui ne rende testimonianza" é la dignità di una persona nobile e rinasce nella vita.

Conclude il Papa: "chiediamo la grazia di stupirci ogni giorno dei doni di Dio e di vedere le varie circostanze della vita, anche le più difficili da accettare, come occasioni per operare il bene, come ha fatto Gesù col cieco. La Madonna ci aiuti in questo, insieme a San Giuseppe, uomo giusto e fedele". E il Papa consiglia a tutti di leggere con calma a casa il passaggio del Vangelo di oggi.

Il pensiero del Papa poi è andato all' Ecuador dove un violento terremoto ha causato morti e danni.

E dopo i saluti ai vari gruppi presenti compresi i partecipanti alla Maratona di Roma, ha ricordato la festa per i padri che trovino un modello in san Giuseppe.

Ovviamente il Papa ha ancora una volta pregato per il "martoriato popolo ucraino".

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