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Papa Francesco in Canada, ecco cosa farà

Briefing sul prossimo viaggio di Papa Francesco in Canada. Partenza il 24 luglio, ritorno a Roma il 30 luglio. Niente invariato sul programma, c’è anche la conferenza stampa in aereo

Matteo Bruni | Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante il briefing sul viaggio del Papa in Canada | Vatican Media / You Tube Matteo Bruni | Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante il briefing sul viaggio del Papa in Canada | Vatican Media / You Tube

Se tutto andrà bene, non ci saranno variazioni sul programma generale di Papa Francesco durante il viaggio in Canada, dal 24 al 30 luglio. È previsto il saluto ai giornalisti, così come è ancora prevista la conferenza stampa in aereo, che però potrebbe essere da seduto, e non in piedi come di consueto.

La gonalgia non ferma ancora Papa Francesco, che si predispone a partire per il Canada per il suo 47esimo viaggio internazionale, che lo porterà a visitare il 56esimo Paese del suo pontificato.

Papa Francesco lo ha definito “un viaggio penitenziale”, e sarà caratterizzato da incontri con i nativi americani, una sorta di incontro con le loro tradizioni che prevede anche una benedizione del lago da parte del Papa, e la richiesta di perdono per quello che è successo nelle scuole residenziali, che erano in realtà scuole statali date in gestione alle Congregazioni cristiane.

C’erano state già richieste di scuse in un incontro in Vaticano nel 2009 da parte di Benedetto XVI, mentre Giovanni Paolo II, nel viaggio in Canada del 1984 e poi in quello di passaggio del 1987, aveva preso il filo del dialogo con i nativi americani, di cui aveva anche sottolineato l’importanza dell’incontro con la fede cristiana.

Sono stati cinque gli incontri di Papa Francesco con i nativi americani, prima in gruppi separati e poi tutti insieme lo scorso 1 aprile, quando annunciò il viaggio.

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Sarà un viaggio con diversi incontri privati, solo 9 discorsi, tutti in spagnolo, e due Messe. Coprirà due fusi orari, e lascerà al termine del viaggio l’incontro con le autorità a Quebec City, e questo perché l’incontro con i nativi americani deve essere centrale.

Nel seguito, anche due cardinali canadesi: Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i Vescovi, e Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Nessuna modifica, dunque, alla routine normale del viaggio: la salute del Papa è migliorata, anche se i dolori della gonalgia restano, ma – dice Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede – “le condizioni dipendono di giorno in giorno”.