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Papa Francesco inizia un ciclo di catechesi sui Comandamenti

Papa Francesco, Udienza Generale |  | Daniel Ibanez, ACI Group Papa Francesco, Udienza Generale | | Daniel Ibanez, ACI Group

Il Papa, durante l’Udienza Generale odierna, inizia un nuovo ciclo di catechesi: quella sui Comandamenti. Il Pontefice in modo particolare incentra la sua meditazione sul desiderio di una vita piena. Come fare per arrivarci? Quale sentiero percorrere?

Francesco prova a rispondere a questa domanda: “Il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità, pusillanimità. Un giovane mediocre rimane lì, non cresce, non avrà successo. Il Beato Pier Giorgio Frassati diceva che bisogna vivere, non vivacchiare. Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, dove andrà l’umanità?”.

“La domanda di quell’uomo del Vangelo è dentro ognuno di noi: come si trova la vita, la vita in abbondanza?”- si domanda ancora il Papa - Chi, potendo scegliere fra un originale e una copia, sceglierebbe la copia? Ecco la sfida: trovare l’originale, non la copia. Gesù non offre surrogati, ma vita vera, amore vero, ricchezza vera!”

“Come potranno i giovani seguirci nella fede se non ci vedono scegliere l’originale, se ci vedono assuefatti alle mezze misure? – continua ancora Francesco coniando il termine di “cristiani nani”- Ci vuole l’esempio di qualcuno che mi invita a un oltre, a un di più. Sant’Ignazio lo chiamava il magis, il fuoco, il fervore dell’azione, che scuote gli assonnati”.

Conclude infine il Papa spiegando il motivo della scelta delle nuove catechesi : “In queste catechesi prenderemo le due tavole di Mosè da cristiani, tenendoci per mano a Gesù, per passare dalle illusioni della giovinezza al tesoro che è nel cielo, camminando dietro di Lui. Scopriremo, in ognuna di quelle leggi, antiche e sapienti, la porta aperta dal Padre che è nei cieli perché il Signore Gesù, che l’ha varcata, ci conduca nella vita vera. La sua vita. La vita dei figli di Dio”.

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Nel saluto finale il pensiero del Papa va a Sant’Antonio, di cui oggi ricorre la memoria liturgica: “Oggi ricorre la memoria di Sant’Antonio di Padova, Dottore della Chiesa e Patrono dei poveri. Egli vi insegni la bellezza dell’amore sincero e gratuito; solo amando come Lui amò, nessuno intorno a voi si sentirà emarginato e, allo stesso tempo, voi stessi sarete sempre più forti nelle prove della vita”.

Infine, l’appello del Papa per i mondiali di calcio in Russia che si apriranno domani: “Desidero inviare il mio cordiale saluto ai giocatori e agli organizzatori, come pure a quanti seguiranno tramite i mezzi di comunicazione sociale questo evento che supera ogni frontiera. Possa questa importante manifestazione sportiva diventare occasione di incontro, di dialogo e di fraternità tra culture e religioni diverse, favorendo la solidarietà e la pace tra le nazioni”.

 

 

 

 

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